PERCHE’ I BALCANI?

La penisola Balcanica comprende, oltre le sei ex repubbliche jugoslave cioè la Croazia, la Slovenia, la Serbia, la Bosnia ed Erzegovina, il Montenegro, la Macedonia del Nord, la Bulgaria, il Kosovo, l’Albania e la Romania, questi paesi, tutti vicini tra loro, condividono tante usanze, tuttavia presentano ognuno peculiarità diverse ed è proprio questo il segreto di cotanta bellezza: sono i guardiani di un patrimonio europeo ibrido, unico nel suo genere. I motivi per visitarli sono infiniti, sono a due passi dall’Italia, facili da raggiungere e ben si prestano a viaggi on the road. Oltre alle bellezze naturali, come acque cristalline, spiagge incantevoli, laghi limpidi, riserve naturali, antichi borghi e campagne brulle, è la storia ad attirare i tanti viaggiatori, poiché sono destinazioni dal passato turbolento e relativamente recente, comunque tutti ricchi di attrazioni interessanti. In ognuno dei paesi elencati si mangia bene a poco prezzo, la gente del posto è accogliente e, nonostante il gap linguistico, vi saranno sempre di aiuto. Il clima è un altro dato a vantaggio dei Balcani, sempre mite e soleggiato, regala grandi emozioni anche fuori stagione.  Prima di entrare nel dettaglio di questi paesi, va fatta una piccola specifica sulla storia: il termine “Balcani” apparve nel XIX secolo per indicare l’area europea del potente Impero Ottomano, che perse man mano territori grazie alla nascita di movimenti indipendentisti, sostenuti dalle potenze europee. La penisola balcanica da sempre è stata terra di incontro e scontro tra Oriente e Occidente, tra popoli e religioni diverse, in cui hanno convissuto per secoli nelle stesse regioni cattolicesimo, ortodossia cristianesimo ed islam, perciò è difficile stabilire i confini in questo intreccio di culture. Questi luoghi non sono stati investiti solo dai conflitti mondiali, ma anche dalle Guerre Balcaniche tra il 1912 – 1913, da cui l’Albania ottiene l’indipendenza e la Serbia acquista un ruolo dominante. La Prima Guerra Mondiale vede la costituzione del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, che si trasforma nel 1929 nel Regno di Jugoslavia, “Jug” in serbo-croato significa “sud”, dunque Jugoslavia significa “territorio degli slavi del sud”.

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COSA VEDERE NEI BALCANI

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA

ROMANIA

Iniziamo il nostro viaggio dalla Romania, un paese splendido, immenso e ricco di paesaggi incontaminati circondati dai Carpazi, in cui poter scegliere il tipo di viaggio, da un fine settimana nella capitale, a una decina di giorni per scoprire la misteriosa Transilvania, a qualche giorno per un po’ di relax sul Mar Nero con le sue spiagge dorate. Bucarest rappresenta la tappa obbligata per un viaggio via aereo, essendo la città più grande del paese rappresenta la porta d’ingresso della Romania. Non è una capitale che rimane impressa per la sua bellezza, tuttavia è ricca di arte e storia, è stata definita la “piccola Parigi” poiché la ricorda nei suoi enormi boulevard e nei palazzi in stile Art Nouveau. Il simbolo della capitale è l’immenso Palazzo del Parlamento, originariamente chiamato la Casa del Popolo, voluto da Ceausescu, rappresenta il palazzo più grande d’Europa e secondo solo al Pentagono, con i suoi 330mila m² e 1000 stanze, la maggior parte inutilizzate, fa capire la portata della megalomania del dittatore e dei costi di gestione dello stesso. Il centro storico si trova a sud di Piata Universitatii ed è chiamato quartiere Lipscani, nome preso da una delle sue vie principali, è qui che si concentrano l’offerta culturale e la movida notturna. Alza gli occhi al cielo per osservare il particolare e caratteristico mix di stili architettonici dei palazzi che vanno dal barocco, al liberty, fino al neoclassico. Da non perdere: Piața Revoluției, Piața Unirii, Șoseaua Kiseleff e l’Ateneo Rumeno. Concediti una bella cenetta presso Caru’ cu bere, il ristorante più antico e caratteristico di Bucarest. Dopo la capitale, la regione più nota del paese è sicuramente la Transilvania, terra di miti e leggende, in cui spendere la maggior parte del tempo di viaggio, tra castelli e borghi meravigliosi. Il nome rimanda automaticamente alle storie di Dracula di Bram Stoker, tuttavia questa è una delle regioni più belle del paese. La visita parte da Brasov, la città più gettonata della regione, ma non la più grande, in cui potrai visitare il leggendario Castello di Bran, in cui fu ambientato il romanzo di Dracula, perciò simbolo della città e dell’intera Romania. Non perderti la Chiesa Nera di Brașov Biserica Neagra, una delle chiese gotiche più celebri del paese, che prende il nome dal tragico incendio che devastò la città nel 1689. A un’ora di trano a sud di Brasov, troviamo Sinaia, soprannominata la “Perla dei Carpazi”, una piccola cittadina di montagna a 800 m s.l.m. che rappresenta una delle più famose località sciistiche in Romania. L’attrazione principale della città è il Castello di Peleș, che da solo ne vale il viaggio essendo uno dei monumenti più belli di tutto il paese. Costruito per volere di Carol I, questo castello è in realtà un palazzo e vanta 170 stanze, in stile neo-rinascimentale con sfumature gotiche. Poco vicino potrai visitare anche il Castello Pelisor, ribattezzato “Il Piccolo Peleș”, in stile Art Nouveau che vanta 70 stanze. Rimaniamo nella Transilvania spostandoci verso nord-ovest e giungiamo a Sibiu, considerata una delle città più suggestive del paese. Fondata dai Sassoni su un antico insediamento romano, si divide in Città Alta e Città Bassa, il nucleo più arcaico. Tra la Piazza Grande o Piata Mare potrai scorgere i caratteristici edifici dal tetto a timpano, passeggiando scoprirai l’imponente cinta muraria che la rende una delle città fortificate più importanti dell’Europa centrale. Ancora più a nord arriviamo a Sighisoara, città natale di Vlad Tepes l’Impalatore, che ispirò Stocker per il personaggio di Dracula. Impossible non passare da Sighisoara, la città più romantica di tutto il paese, che fa della sua architettura medievale il suo miglior pregio, rientrando anche nei siti Patrimonio UNESCO, da vedere la Cittadella ben conservata e le 9 torri, delle 14 originarie. La città è affollatissima verso fine luglio per il caratteristico festival medievale, in cui potrai fare un viaggio nel tempo con balli, musica popolare e affascinanti costumi d’epoca. Dirigiti verso il nord del paese, soprattutto se sei in moto o in macchina, per percorrere una delle serpentine più belle di tutta la Romania, le Gole di Bicaz, composte da 8 km di rocce verticali che arrivano anche a 300 m d’altezza, che ti faranno sentire piccolo rispetto ai maestosi monti circostanti, che ti regaleranno dei paesaggi mozzafiato mai visti. Ancora più a nord troviamo una vera chicca della Romania, assolutamente da non perdere, i Monasteri dipinti della Bucovina, il gioiello del paese derivante dall’arte bizantina e Patrimonio UNESCO. Gli affreschi esterni risalgono al XV – XVI secolo e presentano dei cicli decorativi che rappresentanti scene della Bibbia in cui sono visibili anche personaggi dell’epoca, come sovrani moldavi, santi e turchi, il celeberrimo nemico rumeno. I più scenografici sono il Monastero di Voronet, il Monastero di Moldovita e il Monastero di Sucevita, tutti inseriti in un paesaggio circostante bucolico e suggestivo.

Beautiful panorama of the Corvin castle with wooden bridge and small cascades,Hunedoara,Transylvania,Romania,Europe
Bran Castle - Count Dracula's Castle, Romania,the mythic place from where the legend of dracula emerged.
Putna Monastery,in Bucovina, Romania was built by Voievod and Saint Stephen the Great between 1466 and 1469, and was the cultural centre for medieval Moldova, together with other monasteries such as Voronet, Sucevita and Moldovita

BULGARIA

In direzione sud arriviamo in Bulgaria, un paese poco inserito nei circuiti turistici, che però merita di essere approfondito, poiché vanta un pregiato patrimonio sia storico che naturale, tra meravigliose montagne, fitte foreste, monasteri incredibili e le incantevoli spiagge dorate del Mar Nero. Anche la Bulgaria è stata crocevia tra Oriente e Occidente, dominata prima dai Traci, poi dai Romani, Bizantini e Ottomani, i quali hanno lasciato un retaggio di bellissime rovine e moschee. Gli Ottomani hanno dominato la Bulgaria per ben 5 secoli fino al 1878, anno dell’indipendenza. A Sofia è evidente anche l’accento sovietico, soprattutto nella sua Cattedrale Ortodossa Aleksandr Nevskij, un eroe russo cui è dedicata anche la strada principale di San Pietroburgo. La Cattedrale, in stile slavo-bizantino, fu costruita in memoria delle 200mila vittime della guerra russo – turca del 1877, che vide la liberazione del paese grazie ai russi e a ciò si deve la considerevole mole della struttura, seconda solo alla Chiesa Ortodossa di San Sava a Belgrado, la cupola e il campanile dorati. Lo stesso architetto della Cattedrale progettò anche la Chiesa Russa Tsurkva Sveta Nikolai, che presenta cinque cupole ricoperte d’oro. La costruzione è relativamente recente, fu inaugurata nel 1914 sui resti di una moschea e la sua funzione primaria era quella di suggellare i buoni rapporti con la Russia, infatti rimase lì anche dopo l’ascesa del regime comunista. Vicino la Cattedrale, troviamo un’altra chiesa molto più semplice, ma tanto amata dai locali, la Sveta Sofia, la Chiesa di Santa Sofia che deve il nome, non alla città, ma all’Imperatore Giustiniano che la chiamò “Hagia Sofia” intendendo la “Divina Saggezza” e diede lo stesso nome alla Basilica di Santa Sofia a Istanbul. Al suo interno non perderti la necropoli romana e all’esterno la tomba del Milite Ignoto. A Sofia meritano una visita il Teatro Nazionale Ivan Vazov, la Chiesa di Santa Domenica Sveta Nedelya, la Rotonda di San Giorgio, la chiesa più antica della città, il mercato coperto e il Palazzo Reale, oggi convertito a Galleria d’Arte Nazionale. Per ammirare le bellezze bulgare, ci spostiamo da Sofia per scoprirne i dintorni, a circa 8 km dalla capitale, ai piedi del monte Vitosha troviamo la Chiesa Boyana, facente parte del Patrimonio UNESCO e dei Cento Siti Turistici Nazionali. L’aspetto esterno modesto ingannerebbe qualsiasi turista, bisogna entrare per assimilare la sua fama mondiale, l’interno custodisce un ciclo pittorico di 89 scene e 240 figure, risalenti al 1259, in cui si riproducono le straordinarie conquiste della cultura medievale bulgara. A circa due ore verso sud si trova un’attrazione che da sola meriterebbe il viaggio, il Monastero di Rila, anch’esso Patrimonio UNESCO, fondato nel X secolo dai discepoli di San Giovanni di Rila, San Ivan Rilsky. Distrutto dalle invasioni turche, ma sempre ricostruito, come la maggior parte delle chiese bulgare, testimonia la fedeltà della popolazione verso le tradizioni, leva della propaganda nazionalista. Da vedere la Chiesa della Natività con i suoi affreschi apocalittici e l’Iconostasi in legno dell’arte sacra ortodossa. Nei dintorni potrai rilassarti presso i 7 laghi di Rila, all’interno dell’omonimo Parco Nazionale, sono i laghi più visitati del paese data la loro magnificenza. Questi laghi di origine glaciale vanno dai 2100 e 2500 m s.l.m. e qui potrai passeggiare su meravigliosi sentieri nei mesi estivi. Ci spostiamo a est della capitale in direzione Plovdiv, la cosiddetta “Firenze bulgara”, una delle città abitate più antiche d’Europa risalente al 6.000 a.C. che presenta diverse similitudini con Roma, infatti anch’essa distribuita su sette colline, ma è molto più antica. La Città Vecchia dell’antica Filippopoli fa parte del Patrimonio UNBESCO e la città è diventata Capitale Europea della Cultura. Da vedere il Teatro Antico, un risalente al 114 a.C. con una capacità di 7.000 spettatori, lo Stadio Romano, che poteva accogliere fino 30.000 spettatori, il Foro Romano, il più grande della Bulgaria e il Complesso Archeologico Nebet Tepe, che conserva i primi insediamenti risalenti al 4000 a.C., una città con un patrimonio unico nel suo genere. Nel nord del paese si trova Veliko Tarnovo, un’area antichissima abitata già durante la preistoria, poi occupata da romani, bizantini, slavi e bulgari. Nel 1185 due futuri sovrani, Asen e Todor si ribellarono contro l’Impero Ottomano, richiedendo l’indipendenza della Bulgaria nord-ovest, divisione che portò al Secondo Impero Bulgaro, con capitale proprio Veliko Tarnovo, che anticamente era chiamata Tărnovgrad, il nome attuale venne dato solo 50 anni fa. Per due secoli fu un importante centro culturale e commerciale, fino al 1393, anno in cui fu assediata dai turchi che governarono fino al 1877. Veliko Tarnovo è disposta su 4 colli, la sua caratteristica principale è la struttura verticale, il centro storico è particolare con i viali a ciottoli e le case di pietra. La capitale medievale degli zar bulgari è sede di una prestigiosa università, da vedere il Monumento alla Dinastia Asen e la vecchia fortezza Tsarevetz, soprannominata la “collina degli zar”, la principale attrazione della città. La fortezza oggi in rovine, era la residenza dei re di Bulgaria e regala una panoramica della città davvero mozzafiato; all’epoca la vita si svolgeva all’interno della fortezza e potrai camminare tra quelle che erano le case, circa 500, e le chiese di una volta.

St. Alexander Nevsky Cathedral in the center of Sofia, capital of Bulgaria against the blue morning sky with colorful clouds
Roman theatre of Philippopolis in Plovdiv, Bulgaria
The St. Alexander Nevsky Cathedral in Sofia, Bulgaria
SERBIA BELGRADO Depositphotos_162284814_XL

SERBIA

Ci spostiamo in Serbia, paese dalle mille soprese a cui non manca proprio nulla, presentando una zona pianeggiante a nord, mentre a sud le montagne arrivano fino a 2000 m per la gioia di tanti sciatori che possono sfruttare queste altezze da novembre a maggio. Non mancano riserve naturali e parchi nazionali rinomati come Djerdap, Tara, Kopaonik. Belgrado, la capitale, si affaccia sui fiumi Danubio e Sava, si tratta di una città dal passato burrascoso che l’ha devastata più volte, tuttavia oggi si presenta come una capitale frizzante, moderna e ricca di eventi. Anticamente, Belgrado è stata un importante crocevia dei popoli, tant’è che è stata ribattezzata la “Porta dei Balcani” o la “Porta d’Europa”, a seconda della direzione da percorrere. Questo multiculturalismo è ancora oggi visibile, nella Cattedrale di San Michele Arcangelo, nella moschea Bajrakli, che vanta l’unico minareto rimasto in città, nella sinagoga Sukkat Shalom, conosciuta come Sinagoga di Belgrado, l’unica ancora attiva. Tuttavia, il simbolo della capitale è il Tempio di San Sava, una delle più grandi chiese ortodosse al mondo. Vedrai le sue caratteristiche cupole verdi spiccare sullo skyline cittadino, una struttura maestosa che rappresenta la storia della chiesa ortodossa della città. I lavori iniziarono in tempi relativamente recenti, per essere interrotti durante la Seconda Guerra Mondiale, la facciata fu terminata nel 2002 e gli esterni nel 2017. Assolutamente da vedere la Fortezza di Kalemegdan con il suo grande parco, tanto amato dai locali. La fortezza fu teatro di numerose battaglie e durante il percorso avrai la possibilità di capire meglio la storia della città, tramite sculture e monumenti commemorativi. Due tappe obbligatorie in città: il quartiere di Savamala, sulla sponda destra del fiume Sava, che testimonia la presenza turca nella capitale serba, in cui troverai anche tanti locali alla moda e il quartiere Skadarlija, tipico per il suo tocco bohémien.

MACEDONIA DEL NORD

A sud della Serbia, passiamo alla Macedonia del Nord, una destinazione per veri viaggiatori, non essendo minimamente sfiorata dal turismo di massa. Questo paese, grande quanto la Sicilia, rappresenta un ponte tra est e ovest, si tratta di un’area antichissima, abitata già dal paleolitico. La Macedonia riuscì a sconfiggere i romani, tranne una volta contro Paolo Emilio, durante il Medioevo rappresentò il fulcro dell’Impero Bulgaro dello zar Simeone, che si estendeva dal Mar Nero al Mar Egeo, e quello della Grande Serbia, il più potente stato balcanico del XIV secolo; durante l’Impero Bizantino fu una provincia strategica per la sua posizione e dal XV secolo fu investita dalla potenza dell’Impero Ottomano. Durante il secolo scorso, l’assetto politico venne sconvolto varie volte: fu annessa alla Serbia dopo le guerre balcaniche del 1913, nel 1918 fece parte dello Stato Iugoslavo, per poi arrivare alla proclamazione d’Indipendenza del paese nel 1991. Ad oggi, la Repubblica di Macedonia del Nord si estende su un’area più ristretta, senza sbocco sul mare, rispetto alla regione storica della Macedonia, facendo comunque parte della regione macedone che include anche la Grecia settentrionale e una piccola area della Bulgaria, ragion per cui sono stati difficili i rapporti con questi paesi. I paesaggi sono sensazionali tra villaggi tradizionali, architetture medievali, riserve naturali come il Parco Nazionale di Mavrovo, grandi laghi come quello di Ohrid o bellissimi monasteri come quello di Sveti Naum. Il simbolo della capitale Skopje è l’imponente Fortezza di Kale, Skopsko Kale, del VI secolo che si erge sul punto più alto della capitale, affacciata sul fiume Vardar, voluta dall’Imperatore bizantino Giustiniano, nato in Macedonia. Altri simboli della capitale sono la Porta Macedonia e il Ponte di Pietra, che unisce due aree fondamentali della città: Piazza Macedonia e l’area del Vecchio Bazar, che un tempo delimitava il confine tra l’area ortodossa della città e quella islamica. Il Vecchio Bazar, Patrimonio UNESCO, si trova nella Città Vecchia e rappresenta l’attrazione più interessante dell’epoca ottomana, si tratta del più grande bazar europeo, dopo quello di Istanbul, in cui contemplerai i Bagni Daut Pascià e la Moschea dell’Orologio. Da vedere anche Il Centro commemorativo dell’Olocausto e il Museo della lotta macedone e la casa commemorativa di Madre Teresa, nata proprio qui.

View at the bridge with sculptures in Skopje
Panorama of Skanderbeg square and Skanderbeg monument in Tirana in a beautiful summer day, Albania
Kruje Castle - Kruje, Albania, Europe

ALBANIA

Andando verso ovest, arriviamo in Albania, una destinazione turistica che negli ultimi anni sta catturando sempre più turisti italiani, attratti dalle sorprendenti bellezze naturali, alle grandiose Alpi Albanesi e alle acque cristalline, simili alla Grecia, offrendo in più il vantaggio della convenienza. In questo paese si mangia bene, la popolazione è accogliente e si parla quasi ovunque italiano. Tra qualche anno l’Albania diventerà la nuova Croazia, perciò approfitta del tempo disponibile per visitare questo paese finché non diventerà una meta congestionata. La storia albanese è simile a quella degli altri paesi balcanici, forse qui è un po’ più evidente l’influenza greco-romana; i romani la inserirono nell’allora Illiria nell’Impero Romano d’Oriente e, nonostante le numerose invasioni barbariche dei Goti, Slavi e Bulgari, diedero inizio allo splendore artistico. Anche l’Alto Medioevo fu un‘epoca prospera per il paese, che intrecciò stretti legami con le Repubbliche Marinare, in particolare con la Serenissima di Venezia, che fece di Durazzo un importante punto commerciale. Nel 1385 inizia l’assedio ottomano, contrastato dall’eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg, che fondò la Lega dei Popoli Albanesi e, dopo numerose vittorie, morì nel 1468 cedendo il paese all’Impero Ottomano, che governò nella penisola balcanica ben 5 secoli. Passando allo scorso secolo, la Repubblica Popolare Socialista d’Albania iniziò nel 1976 per terminare nel 1991, anno dell’indipendenza. La visita del Paese delle Aquile parte da Tirana, una capitale sconvolta da decenni dittatoriali che ha avviato un veloce processo di modernizzazione e oggi si presenta come una città vivace, interessante e dall’architettura variopinta, in cui edifici fascisti si alternano a quelli ottomani e sovietici. Simbolo della capitale, ma anche del paese, è Piazza Scanderbeg, totalmente pedonale, che si estende su una superficie di 40.000 m², da icona del comunismo oggi simboleggia la rinascita della capitale. Qui potrai osservare le principali attrazioni della città, come il Museo Storico Nazionale albanese, il Palazzo della Cultura, la Torre dell’Orologio, la Cattedrale della Resurrezione di Cristo e la Moschea Ethem Bey. Quest’ultima, chiusa durante il regime comunista, riaprì senza permesso, rappresentando il primo passo verso la caduta del regime, da vedere non solo per la storia che rappresenta, ma anche per gli straordinari dipinti raffiguranti la natura, una rarità per l’arte islamica. Da visitare la Cattedrale Ortodossa della Resurrezione di Cristo, distrutta e completata solo qualche anno fa, perché è diversa dalle altre chiese ortodosse, mostrando un aspetto moderno, con un arco blu sulla facciata e un altissimo campanile. Per comprare souvenir di artigianato locale e mangiare qualcosa di tipico Pazari i Ri è perfetta, si tratta di uno dei quartieri più iconici della capitale, dove potrai provare la tradizione del caffè albanese che può essere sia all’italiana, ma anche alla turca, soprattutto nel sud del paese. Una tipicità tutta albanese sono i bunker che troverai disseminati per tutta l’Albania, voluti dal dittatore Enver Hoxha, in carica dal 1944 al 1985, il quale temeva un’imminente invasione che non sarebbe mai avvenuta. Questi bunker presentano varie dimensioni, alcuni con capacità di al massimo due persone, altri trasformati in centri di comando; per approfondire recati ai Bunk’Art 1 e 2, musei realizzati all’interno di bunker atomici, dall’idea dell’italiano Carlo Bollini. Da vedere la Piramide di Tirana, ufficialmente Arbnori International Cultural Centre, dedicata all’oppositore del regime Pjetër Arbnori, incarcerato per 28 anni.

Andiamo verso nord per visitare la città di Kruja, simbolo della resistenza contro l’Impero Ottomano per ospitare il Museo Nazionale di Gjergj Kastrioti Skenderbeu, un tributo all’eroe nazionale albanese, situato all’interno della Fortezza di Scanderbeg, a 680 m s.l.m. Una particolarità della città sono i diversi tekkè, luoghi di culto dei Bektashi, una confraternita religiosa sviluppata soltanto fra turchi e albanesi, di cui potrai vedere Tekkè di Dollma, il più antico e Sarisalltik Tekkè, un luogo di pellegrinaggio posto sulla montagna di Kruja, da cui potrai fotografare tutta la città. Da vedere anche il Vecchio Bazar di Kruja, chiamato anche Derexhiku. Andiamo ancora più a nord, dove c’è l’anima più autentica del paese, per visitare Scutari e il Castello di Rozafa, costruito dagli Illiri, poi restaurato dai Veneziani e Ottomani. La leggenda narra che solo un sacrificio avrebbe fatto resistere le mura durante la sua costruzione, così Rozafa, di cui si trova una scultura all’entrata, accettò ad una condizione: lasciare libere alcune parti del suo corpo per prendersi cura del neonato.

MONTENEGRO

Ci spostiamo al nord verso il Montenegro, indipendente dalla Confederazione di Serbia e Montenegro solo dal 2006, un paese tanto piccolo quanto ricco di sorprese paesaggistiche, sia montane che costiere, una destinazione poco conosciuta che però potrebbe accontentare proprio tutti: dalla natura incontaminata, alle cinte murarie, a profondi canyon, al mare blu, fino alle Bocche di Cattaro, Boka Kotorska, il fiordo più grande del Sud Europa affacciato sull’Adriatico, che presenta un paesaggio simile a quello dei fiordi norvegesi, davvero una meraviglia! A poca distanza si trova Kotor, o Cattaro, che fu dominata dalla Repubblica Serenissima e l’influenza veneziana è ancora visibile nella sua architettura, la maggior attrazione della città sono le sue mura, ma anche le tantissime chiese disseminate nel centro storico, Patrimonio UNESCO. Terra di Alessandro Magno, il quale riuscì ad arrivare in Siria, in l’Egitto e durante il proseguimento verso l’India contribuì a diffondere la cultura greca. Podgorica, la capitale, sorge su una pianura fertile attraversata da sei fiumi ed è suddivisa nella Città Vecchia Stara Varos e nella città nuova, la prima non si concentra in una sola area, che è caratterizzata da basse case colorate, che si differenziano dall’architettura verticale degli altri quartieri. Qui l’influenza ottomana è ancora oggi visibile soprattutto nella Torre dell’Orologio, risalente al ‘600, in cui il muezzin richiama i fedeli 5 volte al dì. La zona nuova della città sembra sempre più una moderna capitale europea, ricca di aree verdi e una vasta zona pedonale, da vedere Hercegovacka Street. Poco più a ovest di trova Cetinje, l’antica capitale del paese, fondata verso il 1450, si tratta di un museo a cielo aperto, situata all’interno del Lovćen National Park. In direzione nord andiamo a Perast o Perasto, un paesino abitato già dal 3500 a.C., che fu il più antico insediamento umano della regione, non dispone di una cinta muraria, tuttavia presenta una fortezza principale, la Santa Croce e un sistema di torri costiere. Con la Serenissima divenne un importante cantiere navale, inoltre vanta il maggior numero di ore di luce. Sulla costa adriatica Budva, regala grandi emozioni con le sue bellissime spiagge, borghetti e viali alberati; in via di sviluppo dagli anni ’60, presenta un centro storico davvero grazioso. Gli amanti della natura e del birdwatching non possono perdersi il lago di Scutari, un gioiello naturale del Montenegro, il più grande di tutta l’area balcanica.

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Interior of Cathedral of the Resurrection of Christ in Podgorica, Montenegro
Panoramic aerial view of Sarajevo in a beautiful summer day, Bosnia and Herzegovina
The Old Bridge in Mostar in a beautiful summer day, Bosnia and Herzegovina

BOSNIA ERZEGOVINA

Arriviamo in Bosnia Erzegovina, uno dei paesi balcanici meno battuti, proprio per l’ombra della pesante e recente storia che si porta dietro, tuttavia è un paese ricco di attrazioni naturalistiche, come le Grotte di Vjetrenica, le Cascate di Kravice, il Lago di Blidinje, per non parlare di Medjugorje che attira milioni di pellegrini da tutto il mondo. Sarajevo, la capitale dal respiro turco, è circondata da montagne boscose, offre tanto da vedere in primis in la Città Vecchia, anticamente chiamata Bašcaršija dal turco “mercato principale”, in cui vedrai moschee alternate a chiese ortodosse e cattoliche, come la Moschea Koski Mehmed Pasa, la Cattedrale Ortodossa della Natività di Gesù, una delle più grandi del Paese e la Cattedrale Cattolica del Sacro Cuore. La via pedonale è Ferhadija in cui dovrai necessariamente assaggiare il caffè turco, Patrimonio UNESCO. Il simbolo della città è la fontana Sebilj, dall’inconfondibile stile arabo, costruita a fine 1900, prendendo la funivia arriverai fino al Monte Trebević, se vuoi una panoramica della capitale puoi anche salire sull’unico grattacielo di Sarajevo, la Torre Avaz, con i suoi 176 m d’altezza. A Sarajevo la tragica storia si respira in ogni angolo, anche nel vivacissimo Mercato Pijaca Markale nel quartiere turco, potrai vedere una pietra con i nomi delle vittime del ’94. Per ripercorrere la storia della capitale si consiglia la visita alla Galerija 11/07/95, un memoriale allestito per ricordare le vittime del genocidio di Srebrenica e al Tunnel di Sarajevo, costruito sotto l’aeroporto per collegare il quartiere di Dobrinja con il sobborgo di Butmir, un tunnel lungo 800 m, costruito in 3 mesi no stop che si rivelò vitale per la capitale. Dopo la guerra il tunnel crollò, ma si decise di tutelare una breve sezione al fine di costruirvi il museo, per non dimenticare. Tra una visita e l’altra ci si può fermare al Birrificio Sarajevsko, il primo birrificio della città e l’unico a non chiudere negli anni della guerra (’92 – ‘ 95). Più gettonata Mostar, una delle più belle dei Balcani, nonché la più grande e cosmopolita città dell’Erzegovina. Anche qui sono evidenti i segni della guerra, tuttavia la città è considerata il simbolo della rinascita del paese, rappresentando il miglior centro culturale bosniaco. Sono visibili gli elementi della dominazione ottomana, durata dal 1482 al 1878, soprattutto nella Moschea Kara Ozbegora ed il suo famoso ponte, lo Stari Most. Quest’ultimo è il universamente riconosciuto come il Ponte simbolo dell’amicizia, poiché collegava le comunità musulmane ad est del fiume Neretva con quelle cristiane situate ad ovest, ricostruito dopo la guerra, è entrato a far parte del Patrimonio UNESCO.

CROAZIA

Ancora più a nord arriviamo in Croazia, un paradiso naturale per le sue bellissime spiagge della Dalmazia e dell’Istria, senza dimenticare i boschi, le montagne, le ripide cascate, le grotte, i laghi e ben 8 parchi nazionali, insomma gli amanti della natura e della vacanza attiva avranno da divertirsi tra rafting, bike e trekking. Tuttavia, non si può dimenticare lo splendore dei borghi e delle città d’arte che la compongono, a partire dalla capitale Zagabria, ricca di fascino e poco investita dal turismo di massa, divisa tra la Città Alta, la zona antica ricca di storia e chiese, e la Città Bassa, l’area più moderna in cui potrai visitare i musei più interessanti della città. Da vedere il Teatro Nazionale Croato e una particolare attrazione della capitale, il Museo dei Cuori Spezzati, dove le persone che terminano una relazione donano oggetti e ricordi volontariamente.  Andiamo all’estrema costa meridionale del paese per scoprire la “Perla dell’Adriatico”, Dubrovnik famosa per le sue mura lunghe 2 km, composte da 4 fortezze e 16 torri affacciate sul Mar Adriatico, che regalano una vista impressionante. Il centro storico, Patrimonio UNESCO, è ricoperto dai segni dei bombardamenti, tuttavia è bellissimo da vedere, si gira a piedi e in poco tempo. La Cattedrale dell’Assunzione di Maria presenta vari stili, bizantino e romanico, tuttavia quello predominante, come il resto della città, è il barocco; al suo interno sono conservate le reliquie di San Biagio. L’antica “Ragusa della Dalmazia” conserva la Fortezza di San Giovanni, a sud della cinta muraria, che si affaccia direttamente sul mare, assolutamente da vedere, al suo interno troverai l’Acquario cittadino e il Museo Marittimo. Da vedere anche Spalato e il suo meraviglioso e millenario Palazzo di Diocleziano. In conclusione, sono tantissimi i motivi per visitare i Balcani, speriamo di averne aggiunti di nuovi.

Aerial drone shot of Otok Lokrum in Adriatic sea near Dubrovnik old town in Croatia summer noon hour

IL MIO VIAGGIO NEI BALCANI!

COME ENTRARE IN ROMANIA

è necessario il passaporto o la carta di identità valida per l’espatrio in corso di validità. Il Paese fa parte dell’UE ma non dello spazio Schengen.
Se il soggiorno previsto non supera i 90 giorni, è sufficiente viaggiare con Carta d’Identità o Passaporto in corso di validità. Per permanenze superiori ai 90 giorni è necessario richiedere il permesso di soggiorno all’Ispettorato Generale per l’Immigrazione (http://igi.mai.gov.ro/home/index/en) che dipende dal Ministero dell’Interno romeno.
Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Non è necessario il visto di ingresso.

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

COME ENTRARE IN BULGARIA

Documentazione di accesso:

Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio:Il Paese fa parte dell’UE dal 1° gennaio 2007, ma non ancora dello Spazio Schengen. E’ necessario viaggiare con un documento in corso di validità. I cittadini dei Paesi membri dell’Unione Europea, dei Paesi dello Spazio Economico Europeo nonché della Confederazione Elvetica, possono transitare e permanere in Bulgaria fino ad un massimo di 90 giorni all’interno di un semestre, con la sola Carta d’Identità valida per l’espatrio (o con il passaporto). Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia. Può accadere che le Autorità di frontiera bulgare non riconoscano le carte di identità cartacee rinnovate con timbro come documenti validi per l’ingresso nel Paese: si sono verificati respingimenti anche nei confronti di possessori di carte d’identità elettroniche rinnovate con un certificato rilasciato dal Comune. Sempre più frequenti sono inoltre i casi di respingimento alla frontiera di cittadini italiani in possesso di carte di identità danneggiate o deteriorate. I cittadini che intendono recarsi o transitare per la Bulgaria sono pertanto pregati di assicurarsi circa la perfetta integrità e la leggibilità della propria carta d’identità.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Non è richiesto visto di ingresso.

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

COME ENTRARE IN SERBIA

Documentazione di accesso:

è necessario il passaporto o la carta di identità valida per l’espatrio. Se il soggiorno previsto non supera i 90 giorni, è sufficiente viaggiare con Carta d’Identità valida per l’espatrio o Passaporto in corso di validità. Per permanenze superiori ai 90 giorni, è necessario richiedere il permesso di residenza temporaneo. Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

per i cittadini UE non è necessario il visto di ingresso per motivi di turismo, per soggiorni inferiori a 90 giorni. Tutti gli stranieri hanno l’obbligo di registrarsi presso l’ufficio di Polizia, entro 24 ore dall’arrivo; viene talvolta effettuata una verifica della predetta registrazione, al momento dell’uscita dal Paese. Nel caso in cui si pernotti in albergo, la registrazione viene effettuata automaticamente; se si è invece ospiti di privati, è necessario recarsi all’Ufficio di Polizia di quartiere con il proprietario di casa. Considerati l’estrema attenzione ed il rigore che le Autorità di frontiera serbe prestano nel controllo dei documenti d’identità, si raccomanda ai connazionali di verificare, prima di mettersi in viaggio, la validità e l’integrità del proprio passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio. Le Autorità serbe attribuiscono grande importanza al timbro d’entrata, che viene apposto sul passaporto al momento dell’arrivo nel Paese; in assenza del timbro, si potrebbe venire accusati di immigrazione illegale, al momento dell’uscita. E’ opportuno, quindi, verificare, quando si entra nel Paese, che il timbro sia stato effettivamente apposto.
Si segnala, inoltre, che i cittadini italiani che transitano sul territorio del Kosovo (non riconosciuto dalla Serbia come Stato) potrebbero incontrare difficoltà ad entrare nel territorio della Repubblica di Serbia con un documento che rechi un timbro della Repubblica del Kosovo. Solitamente, la Polizia di frontiera serba sovrappone un timbro con la dicitura “nullo” sopra quello recante la scritta “Repubblica del Kosovo”, precedentemente apposto dall’Autorità di frontiera kosovara.

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

COME ENTRARE IN MACEDONIA DEL NORD

Documentazione di accesso:

è necessario il passaporto, con almeno tre mesi di validità residua,  o la carta di identità valida per l’espatrio. Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia. In passato sono state segnalate difficoltà d’ingresso per i possessori di carte di identità cartacee rinnovate con timbro nonché per i possessori di carte di identità elettroniche rinnovate con un certificato rilasciato dal Comune. Ove si riscontrassero dette difficoltà, si prega di contattare la Sezione Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Skopje, ai recapiti riportati sul sito di viaggiaresicuri.it. Si segnala, altresì,  che risultano respingimenti alle frontiere di cittadini italiani che presentano carte d’identità cartacee in cattive condizioni di conservazione. Si  sottolinea che l’uscita e l’imbarco su voli dall’Italia, con tali documenti, non garantisce l’entrata nel Paese. I documenti di viaggio devono essere validi integri e chiaramente leggibili.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Non è necessario il visto di ingresso per motivi di turismo per soggiorni inferiori a 90 giorni.

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COME ENTRARE IN ALBANIA

Documentazione di accesso:

E’ necessario viaggiare con un passaporto o una carta di identità valida per l’espatrio, in entrambi i casi con una scadenza superiore di almeno tre mesi alla data di rientro dall’Albania. Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta dei documenti si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Per i cittadini UE, non è necessario il visto d’ingresso. Il limite per il soggiorno di stranieri in Albania senza visto di ingresso è di 90 giorni nell’arco di 6 mesi. Per periodi di soggiorno eccedenti i 90 giorni, è necessario richiedere un permesso di soggiorno alle competenti Autorità albanesi. Coloro che non ottemperano a tale obbligo rischiano di vedersi rifiutato il diritto di ingresso in Albania (o di essere espulsi dal Paese, con conseguente divieto di reingresso, nel caso in cui si trovino già in Albania e superino i 90 giorni consentiti nel semestre, nonché di vedersi comminata una multa di circa € 700).

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COME ENTRARE IN MONTENEGRO

Documentazione di accesso:

I cittadini dell’Unione Europea possono entrare per turismo con il passaporto, per soggiorni fino a 90 giorni, oppure con la carta di identità valida per l’espatrio, per soggiorni fino a 30 giorni. Per informazioni circa la validità residua richiesta, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia. In passato, sono state segnalate difficoltà d’ingresso per i possessori di carte di identità cartacee, rinnovate con timbro, nonché per i possessori di carte di identità elettroniche, rinnovate con un certificato rilasciato dal Comune. Ove si riscontrassero dette difficoltà, si prega di contattare la Sezione Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Podgorica, ai recapiti riportati sul sito di viaggiaresicuri.it. Si sottolinea che i documenti di viaggio devono essere integri e chiaramente leggibili.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Il visto d’ingresso non è necessario. Per soggiorni superiori ai 90 giorni, è necessario recarsi alla stazione di Polizia più vicina per l’eventuale estensione, che deve essere motivata e supportata da idonea documentazione.

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COME ENTRARE IN BOSNIA ERZEGOVINA

Documentazione di accesso:

E’ necessario il passaporto – in alternativa la carta di identità (elettronica o cartacea) valida per l’espatrio – con almeno tre mesi di validità residua.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

non è necessario, per soggiorni inferiori a 90 giorni nell’arco di 6 mesi. Tutti gli stranieri hanno l’obbligo di registrarsi presso l’ufficio stranieri del Ministero della Sicurezza entro 48 ore dall’arrivo; viene talvolta effettuata una verifica della predetta registrazione al momento dell’uscita dal Paese. Nel caso in cui si pernotti in albergo, la registrazione viene effettuata automaticamente. Rimane l’obbligo del visto per soggiorni eccedenti i 90 giorni e, una volta entrati nel Paese, è necessario richiedere il permesso di soggiorno all’Ufficio stranieri del Ministero della Sicurezza. Per quanto concerne gli arrivi per via aerea, si segnala che si sono verificati casi in cui la Compagnia aerea ha rifiutato l’imbarco a passeggeri in partenza dall’Italia che viaggiavano con un biglietto di sola andata, anche se intenzionati a soggiornare per meno di 90 giorni e pertanto non necessitanti visto. In tali circostanze, per potersi imbarcare è stato richiesto l’acquisto di un titolo di viaggio di ritorno la cui data non eccedesse di 90 giorni la data della partenza. E’ consentito l’ingresso agli stranieri con permesso di soggiorno italiano in corso di validità; possono soggiornare 90 giorni in 6 mesi, a patto che il primo soggiorno non superi i 10 giorni. I cittadini del Kosovo, sebbene titolari di permesso di soggiorno italiano, devono munirsi di visto d’ingresso per la Bosnia Erzegovina.

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COME ENTRARE IN CROAZIA

Documentazione di accesso:

La Croazia è membro dell’Unione Europea e dal 01/01/2023 è entata a fare parte dello spazio Schengen e dell’Eurozona. Per l’ingresso nel paese è necessario un documento di riconoscimento in corso di validità (passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio). La validità residua del passaporto richiesta è di novanta (90) giorni dalla prevista data di conclusione del soggiorno. Sono considerati documenti validi per l’ingresso in Croazia anche la carta di identità cartacea e la carta di identità elettronica. Ove si riscontrassero difficoltà, è bene contattare immediatamente la Sezione Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria, o  il Consolato Generale d’Italia a Fiume ai recapiti riportati sul sito di viaggiaresicuri.it.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Entro 24 ore dall’ingresso in Croazia, i turisti devono registrare la propria presenza presso l’ufficio del Turismo. Questa procedura è solitamente svolta dalle strutture alberghiere. Qualora si alloggi presso privati, sarà la persona che ospita a dover comunicare la presenza del turista alla polizia

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