PERCHE’ LA GIORDANIA?

Per Petra, una delle 7 meraviglie del mondo, la città rosa è scolpita nella roccia ed è uno dei luoghi più magici che esistano al mondo. Per ripercorrere i luoghi sacri della Terra Santa come Betania e Monte Nebo. Per rilassarsi sul Mar Morto, poiché non c’è bisogno di nuotare potrete stare a galla da soli magari sorseggiando un drink. Per scoprire Wadi Rum, vivere l’emozione del deserto in Giordania. Perché i giordani hanno un senso d’accoglienza innate ed è bello conoscere una popolazione accogliente.

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COSA VEDERE IN GIORDANIA

AMMAN

Amman è la capitale della Giordania, costruita su 7 colli, proprio come Roma, il centro di Amman è ai piedi delle colline su cui si estende l’intera città. Moderna e con tratti che la collegano all’impero bizantino Amman ha molto in comune con l’impero romano, dall’antico anfiteatro al foro e al tempio dedicato ad Ercole, di cui possiamo vedere i resti nell’antica Cittadella. È un luogo dove si può dimenticare il rumore e lo smog ed abbandonarsi al bello. Tutti i luoghi di lusso, ristoranti, alberghi, negozi, sono concentrati nella collina principale a Jebel Amman.

L’Anfiteatro Romano di Amman è il più grande della Giordania con circa 6000 posti per gli spettatori ed è tutt’oggi utilizzato per vari spettacoli. È scavato nel fianco di una delle tante colline di Amman è un posto da non perdere se vi trovate ad Amman. Enorme con una capienza di circa 6000 posti è composto da 3 settori destinati alle 3 classi sociali diverse. Nella zona di Amman Downtown si trova la maggior parte di Suk, ideale è andarci mattina presto per vivere sin dall’apertura tutto l’atmosfera dei tipici negozi.

King Abdullah Mosque in Amman Jordan
Columns of the cardo maximus, Ancient Roman city of Gerasa of Antiquity , modern Jerash, Jordan

JERASH

L’antica Gerasa, è la capitale dell’omonima regione giordana, si trova nel nord del paese, a circa 30 km dalla capitale Amman. Chiamata “la Pompei del Medio Oriente”, Gerasa di epoca romana è uno dei siti archeologici meglio conservati al mondo. Jerash costituisce una splendida testimonianza della grandezza e delle caratteristiche dell’opera di urbanizzazione condotta dai Romani nelle province dell’impero in Medio Oriente: strade lastricate, colonnati, templi in cima ad alture, meravigliosi teatri, spaziose piazze pubbliche, bagni termali, fontane e mura interrotte da torri e porte cittadine. Passeggiare per Jerash è un’esperienza unica al mondo, avrete la sensazione di vivere in una colonia mediorientale dell’antico Impero Romano. Il Foro, simbolo del sito, collegava il Tempio di Zeus al Cardus Maximus, tramite una fila di 56 colonne ioniche ed è qui si svolgeva la vita sociale dell’antica colonia romana. Jerash aveva tre teatri, quello meridionale, accanto al Tempio di Zeus era il più grande e poteva contenere 5000 spettatori distribuiti su due piani; sui sedili sono ancora leggibili le lettere scolpite nella pietra in numeri greci per i posti a sedere!

IL MAR MORTO

Dopo Petra è il sito più famoso della Giordania. Situato 400 m sotto il livello del mare, questo straordinario specchio di acqua blu, liscio come il marmo nei giorni d’inverno senza vento o increspato di onde salate e spumeggianti dai venti estivi, rappresenta il punto più basso della terra.

Girl is relaxing and swimming in the water of the Dead Sea in Israel
Al Khazneh - the treasury, ancient city of Petra, Jordan

PETRA

E’ uno dei più spettacolari paesaggi in tutto il mondo e Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1985. La città è un gioiello di pietra rossa incastonato nel deserto della Giordania. Viene chiamata città di pietra perché i templi e i palazzi sono scolpiti tra le rocce, ma anche città rosa per il colore rossastro delle sue pietre intagliate e levigate dal vento. La Giordania è da sempre crocevia tra Oriente, Africa ed Europa, Petra nei secoli ha visto avvicendarsi le più grandi civiltà del passato, dai greci ai romani passando per assiri e babilonesi, fino ad arrivare ai crociati e ai turchi. Per raggiungerla, bisogna percorrere 250 km dalla capitala della Giordania, Amman, attraverso il deserto, ma ogni minuto di viaggio trascorso non è un sacrificio inutile: al mondo non esiste città più sbalorditiva di Petra.

AQABA

E’ una meta balneare molto gettonata per la bellezza del suo mare e della sua costa, ma anche per la ricchezza dei suoi siti archeologici. È una città che raggruppa gli elementi più belle di questa terra: paesaggi mozzafiato, siti archeologici e storia. Se siete alla ricerca di una vacanza al mare all’insegna del relax e della cultura, Aqaba fa al caso vostro, grazie alla sua posizione strategica, offre molti siti storici da esplorare, tra cui il Forte dei Mamelucchi che è uno dei siti di maggiore valore storico della città.

Boats in Tala Bay, Aqaba, Jordan
Camels take a rest in Wadi Rum red desert, Jordan

WADI RUM

Detta “Valle della Luna”, è una valle scavata nei millenni dallo scorrere di un fiume nel suolo sabbioso e di roccia granitica della Giordania meridionale, a 60 km circa a est di Aqaba. Si ha la sensazione di trovarsi in un paesaggio lunare e suggestivo, una vasta distesa di sabbia e rocce dalla quale spuntano, di tanto in tanto, delle basse colline rocciose, come resti di antichi titani sferzati dal vento e arsi dal sole che si sono sgretolati lasciando alla luce le loro anime graffiate e arrotondate.

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA

STORIA

GIORDANIA - castelli deserto

La Giordania ha origini antichissime, la Valle del Giordano risultava già popolata durante il Paleolitico, qui vissero gli Amenorrei della Mesopotamia, poi gli Hittiti e le popolazioni egizie si spartirono la regione, mentre gli israeliti si stanziarono lungo il fiume Giordano. Il paese fu conquistato da Ciro il Grande di Persia e conobbe un periodo di prosperità, fino alla venuta di Alessandro Magno. Alla sua morte, i territori furono presi dai Nabatei, d’origine araba, dediti al commercio, erano a capo di una zona strategica tra l’India e l’Arabia, posero la capitale a Petra e caddero alla conquista romana, ad opera dell’Imperatore Traiano nel 106 d.C. Durante l’epoca romana, il paese fiorì e venne creata la Lega delle Decapoli, che comprendeva le più importanti città di Siria e Giordania tra cui Jerash, Amman, Pella e Gadara, mentre il sud era costituito dalla Regione della Palestina, che comprendeva anche Petra. Con la divisione dell’Impero Romano d’Oriente, sotto i Bizantini, il cristianesimo diventa la religione ufficiale, durante questo periodo, il Monte Nebo acquisisce sempre più importanza e Madaba, detta la “città dei mosaici”, fiorisce sempre più.  Il 629 d.C. rappresenta un anno fondamentale nella storia giordana, il Profeta Maometto, promotore della conversione di tutto il Medio Oriente all’Islam, vinse la battaglia di Karak, che avviò la caduta dell’Impero Bizantino. La popolazione si schierò con la maggioranza sunnita, da cui nacque la Dinastia Omayyade, la quale portò grande prosperità nel paese, come testimoniano i più importanti castelli del deserto, come Al-Kharranah e il Forte di Azraq. Nel 750 d.C. si successero gli Abbbasidi e poi i Selgiuchidi, i quali fecero precipitare la situazione nel paese e fu così che Papa Urbano II ne approfittò, avviando la Prima Crociata e nel 1099 liberò Gerusalemme, Palestina e Giordania.  I crociati cristiani costruirono diversi castelli fortificati nel deserto, di cui ancora oggi possiamo ammirare la Fortezza di Kerak; tuttavia la pace non durò molto, Saladino Sultano d’Egitto, costruì il Castello di Ajlun e nel 1187 sconfisse le corazzate cristiane nella battaglia di Hattin, conquistando Gerusalemme. Alla sua morte, conquistarono il territorio i Mamelucchi, d’origine curda, che diedero vita a un grande sultanato unificato, situazione capovolta dall’arrivo dell’Impero Ottomano, il quale considerò Giordania, Palestina e Siria come province periferiche. Per 700 anni questi territori furono abbandonati a sé stessi. Nel 1800, grazie al decadimento dell’Impero Ottomano, nasceva un sentimento di indipendenza e solo nel 1916, scoppiò la rivolta araba, sostenuta dalla Gran Bretagna, che vide come protagonista Thomas Edward Lawrence, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia, militare ed archeologo britannico che guidò la rivolta dei beduini del Wadi Rum fino alla conquista del porto di Aqaba.

GASTRONOMIA

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La cucina giordana testimonia l’influenza che hanno lasciato, nel corso dei secoli, le popolazioni vicine e a ciò si deve questo mix di sapori tanto diversi tra loro, la cucina è composta soprattutto da piatti a base di carne e legumi. Uno dei piatti più conosciuti è sicuramente l’hummus di ceci, servito come contorno a piatti di carne o semplicemente mangiato con la pita, il classico pane arabo, diffuso in tutto il Medio Oriente, Grecia e Nord Africa. Assolutamente da provare il tabbouleh, diffuso nel Vicino Oriente, che in arabo sta a significare “leggermente speziato”, è un’insalata a base di bulgur, prezzemolo, cipollotti, menta, pomodoro e cetrioli, condito con succo di limone e olio d’oliva, può essere servito sia come antipasto che come contorno. Tuttavia, la vera protagonista della cucina giordana è la carne, uno dei piatti più apprezzati è shish mensaf, un piatto tipico derivato dalla tradizione beduina a base di carne di montone, cucinato come il ragù, aggiungendo però latte di capra, spezie, mandorle, pinoli e servito insieme al riso e la salsa allo yogurt. Per gli amanti delle polpette si consigliano le kufta, a base di carne di agnello o montone, fritte o alla brace, rappresentano un secondo piatto che può diventare uno spuntino ad ogni orario. Per chi preferisce il pollo potrà assaggiare il musakhan, cotto lentamente al forno con cipolle e pinoli. I dolci ricordano tanto quelli turchi e greci, molto zuccherati a base di sciroppo, zucchero e frutta secca, famosi sono i maamoul, dei biscotti composti da una pastafrolla profumata all’acqua di rose e fiori di arancio, con un ripieno di datteri e noci. Particolare la kunafa, consumata calda, si tratta di un dolce ipercalorico, composto da un cuore di crema di latte o formaggio di capra dolce, racchiuso in una croccante pasta a filo. Per chi preferisce i dolci morbidi, la muhallabia è perfetta, è una sorta di budino di riso e zucchero, con l’aggiunta di aroma all’arancia. Come in tutti i paesi musulmani, gli alcolici sono poco diffusi, viene molto più consumato il caffè, che può essere di due tipi: turco o beduino. Il caffè turco, nonostante il nome, è molto più diffuso, è più lungo del secondo, ha un gusto deciso e aromatizzato, mentre quello beduino presenta gusto amarissimo ed è molto ristretto. Un altro protagonista è il thé, consumato a qualsiasi ora del giorno e della notte, i giordani lo bevono molto zuccherato, avendo un gusto molto amaro.

TRADIZIONI

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La Giordania è un paese tipicamente arabo, che si contraddistingue per la spiccata ospitalità della popolazione locale, molto cordiale e tollerante verso gli stranieri. Da noi si usa offrire un caffè come segno di ospitalità, in Giordania si usa il the, si tratta di un momento di condivisione molto apprezzato dalla cultura locale, tuttavia, nel caso in cui si fosse impossibilitati, basterebbe appoggiare la mano destra sul cuore per essere compresi. Le donne, rispetto a quelle di altri paesi arabi, hanno molta libertà. Durante le feste natalizie, come in tutto il Medio Oriente, riunire la famiglia intorno a una cena imbandita rimane la tradizione più radicata, il 25 dicembre si organizza a casa dei membri più anziani, come i nonni, con visite di parenti e amici. Le festività partono da inizio dicembre, oltre ai piatti già visti, vengono cucinati alcuni piatti tradizionali come i mahshi, delle zucchine ripiene, arricchite da foglie di vite e il kibeh, composto da carne trita, mista a burgul e fatta a polpettine, che vengono fritte. Per quanto riguarda la Pasqua, non si una festa collettiva, poiché solo il 6% della popolazione è di fede cristiana, mentre la rimanente è musulmana. Come tutte le festività ortodosse, sono leggermente spostate rispetto al nostro calendario gregoriano, in quanto la religione ortodossa basa le festività sul calendario giuliano. I bambini adorano questa festività perché possono fare la caccia delle uova pasquali, per poi mangiarle con la famiglia e riscuotere un bel cesto di caramelle. Una festa particolare è la Festa dell’Albero, derivata dalla tradizione ebraica, si festeggia a gennaio, per ricordare e onorare l’importanza di madre terra.

IL MIO VIAGGIO IN GIORDANIA!

COME ENTRARE IN GIORDANIA

Documentazione di accesso:

Passaporto necessario con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’ingresso nel Paese.

Vaccinazioni:

Nessuna vaccinazione obbligatoria.

Visto:

E’ necessario il visto d’ingresso.  E’ possibile ottenere il visto d’ingresso turistico:
•   online, attraverso il sito ufficiale del Ministero dell’Interno giordano (https://eservices.moi.gov.jo) o tramite l’applicazione del Ministero dell’Interno giordano (MOI); sarà possibile corrispondere online l’importo dovuto e ottenere conferma dell’emissione del visto, da stampare e portare con sé;
•    al momento dell’arrivo all’aeroporto internazionale Queen Alia di Amman, dietro pagamento in valuta locale (Dinari giordani);
•    presso le frontiere terrestri, ad eccezione di quella del ponte Re Hussein e dell’arrivo del  traghetto di collegamento con l’Egitto.
Il costo del visto della durata di un mese per l’ingresso singolo è di 40 dinari giordani (JOD),  ma è facilmente estendibile presso la stazione di polizia più vicina.
Sono esenti dal pagamento del costo del visto i titolari del “Jordan Pass” che soggiornino in Giordania per almeno tre notti. Il “Jordan Pass”, che non è un visto di ingresso, con costo dai 70 agli 80 JOD a seconda delle formule, include l’accesso gratuito a oltre 40 siti turistici nel Paese. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito http://www.jordanpass.jo/Default.aspx .

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

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