La Gran Bretagna è un universo parallelo, in cui castelli, scogliere e borghi animati creano uno scrigno di tesori in attesa di essere scoperti. Le imponenti scogliere della Cornovaglia, accarezzate dal vento, ti colpiranno con il loro carattere selvaggio, mentre le acque turchesi svelano leggende di marinai e tradizioni costiere. Edimburgo incanta con il suo skyline dominato da un’antica fortezza che sorveglia la città, mentre camminando tra le sue strade, l’eleganza gotica e l’atmosfera accogliente dei suoi pub storici ti avvolgono, dando vita a un viaggio intramontabile. L’Inghilterra del sud, è una delle gemme di questa nazione, che comprende centri culturali di grande rilevanza, dove la cultura si respira in ogni vicolo che si percorre. Lasciare la Gran Bretagna non significa dimenticarla, ma iniziare a sognare il prossimo ritorno! E tu, cosa aspetti?
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COSA VEDERE IN GRAN BRETAGNA
LONDRA E DINTORNI
Londra non ha certo bisogno di grandi presentazioni, è una metropoli senza rivali in Europa, che ogni anno attira circa 20 milioni, essendo la terza città più visitata al mondo. In questa sede s’intende solo citare i quartieri più importanti da visitare. Per quanto riguarda l’arte si potrebbe iniziare dal quartiere di South Bank, tra Westminster Bridge e Tower Bridge, in cui si trova il più importante centro dedicato alle arti d’Europa, Shakespeare’s Globe e il Southbank Centre, oltre alla Tate Modern e il London Eye. Per quanto riguarda i musei la zona più indicata è Kensington, uno dei quartieri più belli della capitale, che vanta ben tre splendidi musei, d’arte, storia e scienza. L’area migliore per approfondire la storia della capitale è La City, che nonostante le ridotte dimensioni ospita grandi attrazioni, come: ospita la Torre di Londra, il Museum of London e la Saint Paul’s Cathedral. Notting Hill è uno dei quartieri più deliziosi della città famoso per i mercatini d’antiquariato, West London è conosciuto per i tanti ristoranti eleganti. Per chi ha voglia di shopping sono tre i quartieri più indicati Covent Garden per le bancarelle, Soho e Regent Street. L’attrazione più gettonata nei dintorni della capitale è sicuramente lo Stonehenge, risalente a 5mila anni fa, è il monumento preistorico più famoso d’Europa, la cui costruzione è ancora avvolta nel mistero, fatto che rende la visita ancora più affascinante. Altra tappa imperdibile dell’Inghilterra è Bath famosa per essere l’unica sorgente naturale calda del Regno Unito, conosciuta già in epoca celtica e poi romana, le sue Terme Romane sono di una bellezza travolgente.




LA SCOZIA
Edimburgo, capoluogo della Scozia, intrigante e affascinante, terra d’ispirazione per personaggi come Sherlock Holmes, Dr Jekyll e Mr Hyde ed Harry Potter, è una città ricca sia in termini di patrimonio storico-artistico che siti UNESCO. La città si divide in due zone: la parte bassa l’Old Town caratterizzata dallo stile medievale e gotico e la moderna New Town tipica per i palazzi residenziali e i suoi giardini ben curati che raccontano l’epoca di inizio ‘800. Il suo simbolo è il Castello di Edimburgo, uno dei più famosi della Scozia, che regala una vista mozzafiato, innalzandosi su un antico cono vulcanico. All’interno oltre a guglie, ponti levatoi e antichi cannoni ancora in funzione, potrai visitare l’altissima David’s Tower, la Crown Square, il National War Memorial, la Great Hall e il Royal Palace. Il Royal Mile è la via principale della Old Town, una via turistica ma splendidamente medievale tutta a ciottoli, alla sua estremità si erge il Palazzo di Holyroodhouse, la residenza ufficiale in Scozia della regina. Edimburgo, come la nostra capitale, ha sette colli che si traducono in tantissimi punti panoramici, di cui il più suggestivo è Calton Hill che si affaccia sulla Old Town e sul mare e vanta il classico e incompiuto National Monument. Assolutamente da fare una passeggiata presso la Princes Street, ricca di negozi, che divide la parte vecchia della città da quella nuova e costeggia una vastissima area verde, molto apprezzata dai cittadini. La Cattedrale di St. Giles, severa, imponente e in stile gotico risale al Quattrocento ed è considerata il luogo di nascita del Presbiterianesimo scozzese. Nei dintorni della città non si può non visitare il Dean Village, la zona più autentica e pittoresca di Edimburgo; la sua storia è fatta di alti e bassi: in passato fu una delle cittadine più ricche grazie agli antichi mulini ad acqua, poi con la modernizzazione degli anni ’60 diventò una delle più povere, per poi essere riqualificata in anni recenti, tanto da essere una delle zone più ricercate della città. In perenne competizione con Edimburgo nonostante la maggiore grandezza, Glasgow è una città caratterizzata dal fermento culturale, tanto da essere stata premiata in anni recenti come “Città della Cultura”, “Città dell’Architettura e del Design” e “Città dello Sport”. È perfetta per un week end, per cominciare un tour della Scozia e anche per un viaggio on the road. Glasgow è la più grande città della Scozia, il suo stile architettonico è unito all’epoca vittoriana, ma non solo, la città è molto legata al suo carattere industriale, un’immagine che per anni l’ha dipinta come degradata e malvivente, tuttavia, grazie alla riqualificazione urbana portata avanti da The Lighthouse, il centro scozzese di architettura e design, la città ha ricominciato a brillare di luce propria. Al suo interno si tengono mostre ed eventi e c’è una mostra permanente dedicata a Mackintosh, l’architetto che ha lasciato il segno in città. Il centro storico della città è George Square, la principale piazza pedonale che prende il nome dal Re George III, in cui negozi e caffè si alternano a statue di personaggi storici, alla rinascimentale Glasgow City Hall, al Glasgow City Chambers, alla Galleria di Arte Moderna e alla Merchant City e al sopracitato The Lighthouse. Una zona contrapposta a George Square è rappresentata dall’East End, il vecchio quartiere popolare della città, caratterizzato da mercati, qualche pub isolato e un generale sconforto post operaio. Da vedere People’s Palace, l’orgoglio cittadino e il monumento più famoso della città, la sua cattedrale gotica, dedicata al suo patrono San Mungo, chiamata anche High Kirk di Glasgow. Completamente opposto è il quartiere del West End, elegante e raffinato, scelto dalla benestante classe mercantile a fine ‘800. Da visitare la Kelvingrove Art Gallery and Museum, uno più importanti musei della Scozia, il simbolo dell’ottimismo della Glasgow ottocentesca, per una passeggiata e un po’ di shopping Buchanan Street è perfetta, zona pedonale ricca di negozi in cui si alternano edifici vittoriani a quelli più moderni. Da vedere anche, almeno esternamente, il Glasgow Science Centre, dalla forma tondeggiante, in cui si trovano esposizioni interattive. A nord della città si trova il Loch Lomond nella regione dei Trossachs, definita come le “Highlands in miniatura”, questo è il lago con la superficie più vasta di tutta la Gran Bretagna, vanta 38 km di lunghezza e 8 di larghezza e racchiude 37 isole al suo interno che potrai ammirare facendo un giro in barca o in crociera. Ancora più a nord, potrai visitare Inveraray che si affaccia sulla riva del Loch Fyne, il più lungo dei laghi della Scozia. La sua icona è indubbiamente il magnifico castello di Inveraray che gode di una posizione panoramica senza uguali, al suo interno potrai visitare la Sala delle Armi, la sala degli Arazzi, il Salone, la Stanza Vittoriana e i Giardini del Castello. Ancora più su di Inveraray, non perdere l’occasione di visitare una delle attrazioni più gettonate di tutte la Scozia, Loch Ness una località ricca di fascino, mistero e leggende legate a Nessie, il mostro marino. La bellezza del luogo è unica nel suo genere, un lago profondissimo, avvolto nella nebbia, circondato da brulle e silenziose montagne, per una visita più autentica si consiglia di visitare l’area meno turistica sul versante orientale.
KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA
STORIA

L’attuale Gran Bretagna fu occupata dai Celti, poi dai Romani che chiamarono la provincia Britannia, fino all’arrivo dei Sassoni e gli Angli che si unirono e sconfissero l’Impero Romano. Poi fu la volta dei Normanni, con Guglielmo il Conquistatore il quale fu incoronato re d’Inghilterra. Nel 1215 si arriva alla Magna Charta Libertatum, documento importantissimo poiché rappresenta il preambolo della monarchia costituzionale, in cui vengono riconosciuti una serie di diritti alla nobiltà, alla Chiesa, a scapito della Corona. Tra il XIV e XV il paese è impegnato fra la Guerra dei Cent’anni, che vede uscire la Francia vittoriosa e la Guerra delle Due Rose tra le due famiglie degli York e dei Lancaster, che si concluse con la salita al potere della dinastia dei Tudor, che rimasero al potere fino al XVII secolo e istituirono la chiesa anglicana. Sotto la regina Elisabetta I, l’Inghilterra conobbe un’epoca di splendore culturale, economico e coloniale. Alla sua morta regnarono gli Stuart i quali tentarono di restaurare lo stesso cattolicesimo, fatto che portò alla proclamazione della Repubblica e alla ‘Gloriosa rivoluzione’ del 1688 che portò sul trono Guglielmo III d’Orange. Nel 1707, sotto gli Stuart i regni di Inghilterra e di Scozia furono unificati nel Regno Unito di Gran Bretagna a cui si aggiunse un secolo più tardi anche l’Irlanda. Dal 1714 al 1901 la Corona rimase costantemente sotto la dinastia degli Hannover, periodo contrassegnato dalla monarchia parlamentare, in cui il sovrano regna senza governare, affidando i poteri di governo al primo ministro, tale sistema resistette anche alle novità apportate dalla Rivoluzione Francese. Tuttavia, è durante la rivoluzione industriale che la Gran Bretagna divenne la più grande potenza imperiale del mondo, nonostante la perdita delle colonie nordamericane, come testimonia l’incoronazione della regina Vittoria come imperatrice dell’India nel 1876. Durante il ‘900 sotto la dinastia dei Windsor, il paese cominciò a abbandonare progressivamente il suo duplice primato di grande potenza economica e imperiale. Fu vincitrice in entrambe le due Guerre Mondiali, schierandosi saldamente con gli Stati Uniti negli anni della guerra fredda. Figura di spicco di questo periodo fu il primo ministro Winston Churchill. Molto diversa è la storia della Scozia, l’antica Caledonia, una delle poche terre non conquistate dai romani, perciò con origini e tradizioni celtiche ancora molto sentite. Il termine “Scozia” deriva dagli Scoti, un’altra tribù celtica proveniente dall’Irlanda, che dopo anni di guerre, si unì agli altri popoli i Pitti, i Bretoni e gli Angli, i quali parlavano lingue celtiche, da cui si originarono il gallese ed il bretone. In seguito alla diffusione del Cristianesimo, i rapporti tra Pitti e Scotti divennero pacifici generando matrimoni misti e dando vita al Regno di Alba che già intorno all’anno 1000 comprendeva buona parte dell’attuale Scozia. L’influenza normanna, in seguito alla conquista dell’Inghilterra, si diffuse presto anche in Scozia; dopo anni di prosperità, la regione fu travolta da una crisi di successione, ragion per cui il re Edoardo I d’Inghilterra funse da mediatore nella disputa, cogliendo l’occasione di invadere la Scozia che alla fine del XIII secolo la Scozia è totalmente conquistata. Gli scozzesi si ribellano senza successo fino al 1306, anno dell’indipendenza del paese in cui viene incoronato Re Roberto I il primo degli Stuart. I secoli successivi sono caratterizzati da pesanti sconfitte da parte dell’Inghilterra, di cui la peggiore fu a Flodden nel 1513. Maria Stuarda, regina di Scozia, fu la figura storica scozzese più controversa e conosciuta, epoca caratterizzata da un periodo religioso inquieto, conosciuto come la Riforma, capeggiato da John Knox. Per l’unificazione delle Corone si dovrà attendere l’inizio del ‘600, quando viene incoronato Giacomo, figlio di Maria Stuarda, che diventa Giacomo VI di Scozia e Giacomo I d’Inghilterra. Agli inizi del ‘700 la storia scozzese e inglese si fondono, come si evince dalla bandiera Union Jack, creata dalla fusione tra la bandiera scozzese, la Croce di Sant’Andrea, e quella inglese, la Croce di San Giorgio.
GASTRONOMIA

I piatti tipici inglesi sono conosciuti in tutto il mondo e non hanno bisogno di molte spiegazioni, come il Fish n’ chips e la colazione tipica chiamata Fry-up, composta da molti grassi, come salsicce, bacon, uova, pomodori, funghi (tutti fritti), fagioli al forno e pane imburrato. Per un pasto più bilanciato si può provare lo Stir-fry di origini cinesi, in cui si cucinano al wok alcune verdure unite a un po’di carne o tofu con delle spezie e una salsa, spesso la soia. Per quanto riguarda i dolci i più famosi e preparati sono le pies, torte sia salate che dolci, e il pudding, il più goloso è lo Sticky Toffee Pudding, un pan di spagna composto da datteri tritati cotti lentamente al forno con una densa salsa al caramello. I prodotti più consumati in Scozia sono manzo, pesce affumicato, salmone e formaggi. A colazione viene consumato il porridge, una specie di polenta d’avana calda, oppure le aberdeen rowies, sfogliatine fatte con lo strutto ed il burro e i baps, panini sofficissimi, spesso farciti con uovo fritto e ayrshire bacon (pancetta) grigliata, una delle specialità scozzesi. Una specialità tipica è la steak and oyster pie, una torta salata con manzo e ostriche, il piatto più amato dai locali rimane il mince and atties, tritato di manzo stufato, servito con purè di patate. Per quanto riguarda il pesce è popolare il tweed kettle, salmone bollito in acqua e vino, con aneto e alloro. In Scozia e in Irlanda si consumano enormi quantità di patate, le stovies sono fatte a fette, fritte nel grasso (burro o carne) con le cipolle e poi cotte nel brodo. Anche qui le pies vengono consumate spessissimo, sono tortine salate farcite con macinato e pane biscottato con lo strutto. Molto consumate anche le alghe bollite in acqua o utilizzate per le minestre.
TRADIZIONI

Oltre alle bellezze paesaggistiche e storico-culturali, si può pensare di visitare questi paesi anche per partecipare a qualche festival, molto sentiti e alcuni anche molto bizzarri, soprattutto quelli inglesi. A febbraio a York si tiene il Jorvik Viking Festival per omaggiare l’antica dominazione vichinga, tra rievocazioni medievali, il concorso per la barba migliore e la prova di forza tra Vichinghi ci sarà da divertirsi. Molto simile il Robin Hood Festival che si tiene ad agosto nella Foresta di Sherwood, vicino a Nottingham. Maggio è un mese ricco di festival in tutte le zone, il primo maggio nell’Inghilterra sud-orientale, specialmente ad Hastings, si tiene un festival molto popolare chiamato Jack in the Green, l’Uomo Verde della mitologia pagana, per festeggiare l’arrivo della primavera. Jack in the Green somiglia ad un albero “in movimento”, seguito da danzatori di Morris e musiche folcloristiche locali. Sempre in Inghilterra, si tiene un evento bizzarro ma seguito da turisti di tutto il mondo, il Cooper’s Hill Cheese-Rolling in cui lo scopo è rincorrere le forme di formaggio Double Gloucester lanciate lungo i ripidi fianchi di una collina per portarsene una a casa. Hay, nel Galles, è la sede dell’omonimo festival dedicato alla letteratura della durata di 10 giorni, in cui autori famosi e di migliaia di lettori si ritrovano per una serie di eventi. Impossibile non nominare il Carnevale di Notting Hill che si tiene ad agosto e attira ogni anno circa un milione di persone, l’atmosfera di Londra si colora di costumi sgargianti e balli frenetici, assolutamente da non perdere. In Scozia, in varie località, tra la primavera e l’estate hanno luogo gli Highland Games, l’occasione per approfondire la tradizione scozzese, bande di cornamuse e tamburi si alternano al lancio dei tronchi. Ad agosto ad Edimburgo è travolta da 50.000 artisti in occasione del Fringe Festival di Edimburgo, in cui si esibiscono migliaia di artisti tra cabaret, danza, magia e teatro.
IL MIO VIAGGIO IN GRAN BRETAGNA!
COME ENTRARE IN GRAN BRETAGNA
Documentazione di accesso:
L’ingresso nel Regno Unito, incluso per transito aeroportuale, è consentito UNICAMENTE con il passaporto, con validità residua per almeno tutto il periodo di permanenza nel Paese. Il passaporto collettivo non è accettato.
Come predisposto dalle guide fornite da GOV.UK i cittadini UE che risulteranno essere sprovvisti del passaporto per l’ingresso nel Regno Unito, potranno essere respinti alla frontiera. Solo coloro che hanno aderito allo EU Settlement Scheme, lavoratori transfrontalieri (Frontier worker permit-link ipertestuale: https://www.gov.uk/frontier-worker-permit), cittadini UE con permesso per ricongiungimento familiare all’interno dello EU Settlement Scheme (EU Settlement Scheme Family permit-link ipertestuale: https://www.gov.uk/family-permit), cittadini UE con permesso per trattamento sanitario nel Regno Unito (S2 Healthcare Visitor-link ipertestuale: https://www.gov.uk/guidance/enter-the-uk-as-an-s2-healthcare-visitor) potranno continuare ad utilizzare la Carta d’identità.
Vaccinazioni:
Nessuna.
Visto:
I cittadini italiani che entrano nel Regno Unito per turismo non hanno bisogno di visto per soggiorni di durata massima di 6 mesi.
Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it
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