Il Marocco è un luogo pieno di tradizioni e di contraddizioni che lo rendono una terra unica che colpisce subito il viaggiatore al primo impatto con i suoi colori e i suoi profumi unici. Visitare il Marocco può emozionare anche solo con una passeggiata nel deserto. Il suo paesaggio mutevole, disegnato dal vento, rapirà la vostra attenzione, con la curiosità di arrivare in cima ad ogni duna per poter vedere cosa si cela dietro. Il deserto con lo spettacolo di colori che offre è uno dei posti più incantevoli del mondo. Alcune delle splendide città marocchine sembrano essere rimaste ferme nel tempo. Qui la vita continua a scorrere lentamente, conservando tutte le tradizioni che le hanno rese cosi’ attraenti.
Un motivo valido per visitare Il Marocco è anche per gustare il cibo, frutto di una forte e lunga tradizione culinaria, i piatti più conosciuti sono il Tajine e il Cous-cous.Il Tajine è uno spezzatino di carne stufata, accompagnata da sapori di contorno quali prugne, mandorle e da numerose spezie che rendono il suo sapore inebriante. La gente è particolarmente ospitale, sempre pronti ad aiutare chi è in difficoltà e custodiscono con cura, orgoglio e dedizione i loro usi e costumi.
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COSA VEDERE IN MAROCCO
LE CITTA’ IMPERIALI
Marrakech è la città più caratteristica del paese e da cui deriva il nome Marocco. I Riad sono le costruzioni più caratteristiche di Marrakech, al interno della quale si percepisce il profumo dell’incenso e l’atmosfera di mille e una notte. La città rossa è davvero un posto magico, che pullula di mercati, giardini, palazzi e moschee. Il miglior modo di scoprire la Medina è quello di camminare sopra le mura fortificate: passeggiando ò pedalando lungo i bastioni. Il sito che merita di essere visitato è la Moschea di Assan II, la più grande dopo quella di Medina e la Mecca. La parte vecchia della città è piena di strade strette e circondata dalle vecchie mura cittadine. Un altro monumento da visitare è la chiesa di Notre Dame de Lourdes, con le sue splendide vetrate decorate a mano.
Fes è il cuore sprituale del Marocco ed è la città imperiale più antica del paese, si trova nell’entroterra ed è attraversata dalla strada principale che collega Rabat a Ouida e si trova in una zona calda e umida del Marocco. La città nasce nel 789, quando un discendente del profeta, di nome Idris Ibn Idris la fondò e lo fece capitale. Fes è divisa in tre parti: Medina di Fez (Fès el Bali), nuova fez il quartiere ebraico (Fès-jdid) e la ville nouvelle, di espansione francese. Il sito più famoso di Fes è la sua medina quindi la parte antica delle città arabe, in cui si manifesta tutta la complessità di una città antica con le sue strade strette e tortuose.
Fès el Bali, la più grande e meglio conservata medina del mondo islamico è dichiarata patrimonio dell’Unesco. Per accedere all’interno di questo gioiello architettonico, si valica la porta di ab Bouijoud, la porta principale della città di Fes. Dopodiché vi troverete all’interno di un vero e proprio labirinto di vicoli tortuosi, i quali conducono al centro storico della città. ricco di scuole islamiche , bellissimi palazzi, moschee, residenze e maestose piazze . Le Mederse Madrasa Bu’Inayna e quella degli’Atarin sono i monumenti più celebri che sono stati eretti dal sultano Abū Saʿīd ʿUthmān nel 1323-25 ed è uno dei capolavori dell’arte merinide a Fès. Al Palazzo reale non è consentito l’accesso, per cui possiamo ammirare solo le sue porte dorate. E’ formato da un complesso di edifici, giardini cortili, una moschea e una medersa. La città conserva al meglio le tradizioni per gli antichi mestieri come la tessitura dei tappeti, la ceramica, la lavorazione del legno e dei metalli, la gastronomia, ciò rende Fes una città unica.
Rabat è la capitale amministrativa del Marocco è situata sulla costa atlantica. Da non perdere la Kasba degli Oudaia, un quartiere fortificato di Rabat, situato su uno sperone roccioso, la torre di Hassan con intorno le rovine della moschea distrutta durante il terrremoto di Lisbona del 1755, la necropoli di Chelia e il mausoleo di Mohammed V. Quest’ultimo edificio è stato il luogo di sepoltura di Mohammed V e dei suoi figli. Lo stile è arabo-andaluso. La Torre di Hassan invece è un minareto storico facente parte della moschea ormai scomparsa.
La città imperiale di Meknes si trova nella parte settentrionale del Marocco, tra le montagne del Medio Atlante e del Rif e la pianura del Saiss. È patrimonio dell’Unesco e Meknes è anche conosciuta come la città dei cento minareti. Meknes è stata è stata fondata nel 1061 come roccaforte militare, prende il nome dalla tribù berbera Meknassa che dominò la parte orientale del Paese fin dall’ottavo secolo. Il complesso cittadino è l’emblema della commistione tra architettura spagnola e araba e parte della città, come le grandi porte che furono costruite con materiali saccheggiati dal sito archeologico di Volubilis. Meknes è stata la prima grande opera della dinastia Alawita e oggi è una dimostrazione esemplare delle città fortificate del Maghreb. La città è formata dalla Medina, dalla kasbah, da 25 moschee, da 10 bagni turchi e numerosi granai e palazzi.



TANGERI, IL NORD E LA CITTA’ BLU
Tangeri è una località situata nel Marocco del nord sulla costa ed è un porto. L’origine della città è un mix di cultura, romana, cartaginese, araba, bizantina e spagnola. Gli edifici storici più importanti di Tangeri sono il Palazzo del Sultano e la Grande Moschea. Il primo conserva ancora l’aspetto originario ed ospita Il museo archeologico, mentre la seconda è stata costruita dove prima sorgeva una cattedrale portoghese, a sua volta costruita sopra un ex tempio romano, e su cui spicca il minareto in tipico stile arabo. Tangeri conserva in parte quel carattere deciso che l’hanno resa una delle città più frequenti negli anni sessanta ed è la porta per le belle spiagge del Nord sul Mediterraneo fino a Saidia.
Tetouan, detta la “paloma blanca” dagli spagnoli, poi rinominata “colomba bianca”, è stata abitata dai fenici, romani e poi dagli spagnoli andalusi, che ne hanno determinato la l’architettura ispano-moresca. La città è famosa soprattutto per la sua medina, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Grazie alla vicinanza alle spiagge del Mediterraneo, la città è una destinazione turistica molto popolare.
Ai piedi delle aspre montagne del Rif, sorge Chefchaouen, la Città Blu del Marocco, il luogo perfetto per gli amanti della fotografia. È una cittadina turistica, ma tranquilla e a misura d’uomo. Le attrazioni da vedere sono quasi tutte all’interno della medina: come la Kasbah, in stile andaluso-magrebino che regala una vista panoramica sulla città; la Grand Mosquée si contraddistingue per un minareto ottagonale d’influenza andalusa; la porta Bab el Ain e la Moschea Spagnola, uno dei migliori punti panoramici della città. Gli amanti della natura potranno rilassarsi presso le cascate Ras el-Maa a due passi dal centro, un angolo verde dietro la medina.
IL SUD, IL DESERTO E LE KASBAHS
Ouarzazate è una cittadina situata nella valle del Dadés, all’incrocio della valle del Draa poco distante dal deserto del Sahara ed è raggiungibile da Marrakech tramite il passo di Tizi n’tichka. Vicino la cittadina ci sono numerosi studi cinematografici e sono stati girati e si girano famosi film hollywoodiani. La città fortificata di Ait Benhaddou è uno dei 9 siti del Marocco che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità, si tratta di uno degli esempi dell’antica architettura del Marrocco meridionale, è una meta assolutamente da scoprire.
Nel cuore dell’entroterra marocchino, in direzione sud si arriva a Merzouga, un villaggio ai piedi del deserto di Erg Chebbi, perciò rinominata la “porta di Erg Chebbi”. Qui potrai ammirare le suggestive dune sabbiose più alte del Sahara, che arrivano fino a 160 m di altezza e si estendono per 30 km. In inverno il Lago Dayet Srji regala emozioni uniche, attirando fenicotteri rosa e cicogne. Qui potrete fare un desert safari in 4×4, quad o cammello, ammirare il cielo stellato nel campo tendato senza inquinamento luminoso e fare sandboarding.
Le Gole del Todra rientrano tra i canyon più famosi al mondo e s’insinuano tra la catena montuosa dell’Alto Atlante. Create grazie all’azione dei fiumi Todra e Dadès, il canyon raggiunge una lunghezza di 40 km, in alcuni tratti il passaggio diventa stretto di soli 10 m, tuttavia le pareti di roccia rosa e grigia sono alte 150 m e in alcuni tratti raggiungono i 300 m di altezza.
Tinghir è un piccolo villaggio abitato dalle tribù berbere dell’Atlante, situato in una splendida oasi tra due catene montuose, l’Alto e il Piccolo Atlante, ai margini del deserto. Il suo nome deriva dal berbero e significa “delle montagne”, proprio per la sua posizione circondata da montagne, Tinghir è un’oasi lunga circa 30 km e larga circa 4 km. Qui è piacevole passeggiare tra lussureggianti giardini di palme, decorati da campi coltivati e alberi da frutto.


ESSAOUIRA E LA COSTA ATLANTICA
Essaouira Costruita su una penisola rocciosa protesa verso l’Atlantico, Essaouira (l’antica Mogador) è la destinazione più bohèmienne del Marocco e la più bella città costiera dalle caratteristiche uniche, ad iniziare dalle sue candide case dalle finestre di un inconsueto azzurro brillante. Nel cuore di una fitta foresta di 600 ettari composta principalmente da alberi d’Argan, protetta da una spettacolare duna naturale, si affaccia con 4 km di spiaggia sull’Oceano Atlantico. La città è una metà dal fascino indiscutibile che ha attratto, e continua ad attrarre , un pubblico eterogeneo di viaggiatori e artisti di ogni tipo, ne fu conquistato negli anni sessanta, quando arrivarono hippies da tutto il mondo, Jimi Hendrix condivise e si fece inebriare dai ritmi del guenbri (un liuto-amburo a tre corde), delle nacchere in ferro e dei tamburi, attratto dal gnaoua, la musica introdotta in Marocco dagli schiavi neri.
El Jadida è un’elegante e raffinata città del Marocco, dichiarata patrimonio dall’UNESCO nel 2004. El Jadida è l’antica città di Mazagan che venne conquistata dai portoghesi nel 1502 e fu l’ultimo possedimento del Portogallo in terra marocchina fino al 1769 quando furono sconfitti dal Sultano Muhammad III del Marocco che determinò la nascita dell’attuale El Jadida. La piccola medina ha l’infuenza dell’architettura manuelina portoghese ed è sicuramente una Kasbah più europea delle altre medine.
Casablanca è una città del Marocco occidentale, situata sulla costa dell’Oceano Atlantico. Con una popolazione di più di 3 milioni di abitanti, Casablanca è la più grande città del Marocco ed è il principale centro economico del Paese. Il simbolo della città è la magnifica Moschea di Hassan II, la più grande di tutta l’Africa, la settima in tutto il mondo. Il minareto ha sessanta piani e dalla cima parte una luce al laser diretta verso la mecca. La moschea è aperta al pubblico, ma l’ingresso è regolato secondo orari precisi (ogni due ore a partire dalle dieci del mattino). La moschea di Hassan II di Casablanca è la più grande del Marocco, nonché la settima di tutta l’Africa. Questa struttura detiene il record di altezza del suo minareto, il quale tocca i 210 metri di altezza. La sua struttura è stata completata nel 1993 ed è opera del designer Michel Pinseau e costruita da Bouygues. Il suo minareto si proietta verso la Mecca, e la sua ubicazione è davvero molto affascinante, si trova su un piccolo promontorio che si affaccia sull’oceano Atlantico.
AGADIR E IL SUD
Agadir è il capoluogo della regione meridionale del Marocco, Souss-Massa-Draâ e il suo nome in lingua berbera significa “granaio fortificato”. La città è un noto porto, ma soprattutto meta turistica. La città originale fu distrutta da un forte terremoto nel 1960 e ricostruita a 2 km più a sud dall’epicentro, sviluppandosi come località marina dalle ampie spiagge sabbiose. Altra fonte di reddito per la città è la pesca: la lavorazione del pesce è un’attività economica redditizia, che ha interessanti sviluppi sulla gastronomia locale. La città è circondata da quartieri residenziali, tuttavia è il lungomare la vera ricchezza: la lunga spiaggia di sabbia è bagnata da acque pulitissime e baciata dal sole durante tutto l’anno. Luoghi di interesse paesaggistico e naturalistico sono la Valle degli Uccelli, un parco con una ricca varietà di specie aviarie, una cascata e un parco giochi; il Jardin de Olhao è un magnifico giardino in stile berbero, centro di ritrovo e luogo culturale che ospita mostre di artisti locali. Tra i monumenti da visitare c’è l’Ancienne Talborjt, un mausoleo reliquario in memoria delle vittime del terremoto che ospita una piccola moschea e un giardino.
Taroudant la piccola Marrakech. Taroudant è una piccola cittadina dove sentirete l’atmosfera dell’autentico Marocco, situata nella ricca e fertile Valle del Souss, attraversata dal celebre fiume di Alì Babà e i suoi quaranta ladroni. Da una parte vedrete i bastioni di fango rinforzato lunghi 7 km che circondano la città, dall’altra l’Atlas. Questa città mercato berbera è famosa per il suo artigianato e i suoi Suk, i migliori della parte meridionale del Paese, dove troverete meravigliosi gioielli e tappeti. La cittadina di Taroudant è un ottimo punto di partenza per la scoperta delle coste atlantiche a sud di Agadir, delle montagne e delle oasi del Marocco. A 30 km a sudest di Taroudant, su un picco roccioso, si trova il villaggio di Tiout, che sovrasta dal palmeto in cui nel 1954 Fernandel girò Alì Babà e i quaranta ladroni.
Tafraout è una piccola cittadina del Marocco situata a 180 km a sud di Agadir, con popolazione di maggioranza berbera. Si raggiungono i 1000 metri e una vallata circondata da enormi montagne granitiche. Questo è il regno delle pantofole, si trovano di diversi colori e di qualsiasi disegno in giro per il Suk. Scordatevi della caotica Marrakech, qui è tutto tranquillo, non troverete mercati rumorosi e della gente che va di corsa.

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA
STORIA

Il Marocco fu abitato fin dal 8000 a.C. dalle popolazioni Berbere che si instaurarono tra le Montagne dell’Atlante, un popolo indigeno dedito l’agricoltura e alla pastorizia, in un territorio molto diverso da come lo conosciamo oggi, con poche zone desertiche. I Berberi rappresentano una costante che è riuscita a sopravvivere a tutte le varie dominazioni. All’epoca i Cartaginesi si stanziarono nella parte costiera, mentre i berberi costituivano la Mauritania, fino al 146 a.C., quando i romani conquistarono la Mauritania e spostarono a Tangeri la propria capitale, rendendo Volubilis il centro principale. Con la caduta dell’Impero Romano, arrivò l’avanzata araba, capeggiata Moulay Idriss, il quale diede vita alla Dinastia degli Idrisidi, i quali edificarono Fés, la prima città imperiale. Da questo momento in poi il paese sarà interessato dall’alternanza di tante dinastie. Dal 1061 il paese fu governato dalla Dinastia degli Almoravidi, i quali regnarono per breve tempo, ma fu comunque un periodo di prosperità. La capitale venne spostata a Marrakech, il regno si estese fino alla Penisola Iberica e all’attuale Senegal, fino all’arrivo della Dinastia degli Almohadi, le tribù berbere dell’Atlante. Essi riuscirono a riconquistare la Spagna musulmana e diedero vita al più grande Regno della storia dell’Islam Occidentale, di cui ancora oggi possiamo osservare la Moschea della Koutoubia a Marrakech e la Torre di Hassan Rabat. Il declino della Dinastia degli Almoravidi coincide con la sconfitta della Guerra Santa di Spagna. A metà del XIII secolo comparve la Dinastia dei Merinidi, i quali regnarono per oltre due secoli, il periodo è caratterizzato da frequenti guerre, senza successo, contro gli spagnoli. Dal 1470 al 1550 regnò la Dinastia dei Wattasidi, ricordata per essere stata la più dannosa della storia marocchina, in quanto permisero agli spagnoli e portoghesi di raggiungere Tangeri, Melilla e Agadir. Successivamente, fu la volta della Dinastia dei Sadiani, i quali avviarono una guerra santa contro gli infedeli invasori, cacciando i portoghesi dal paese; i periodi successivi furono caratterizzati da pace e prosperità. Verso la metà del XVIII secolo, i Sadiani furono battuti dalla Dinastia degli Alawiti, gli attuali sovrani del Marocco. Il più grande sovrano alawita fu Mulay Ismail, il quale spostò la capitale a Meknès, la quarta città imperiale, e la arricchì di bellezze come la Porta Bab el Mansour e il magnifico Palazzo Reale, oggi in rovina. Alla sua morte, il paese cadde in un periodo di anarchia, succeduto da guerre coloniali da parte di Francia e Spagna, il Marocco arrivò all’indipendenza solo nel 1956.
GASTRONOMIA

Il Marocco, terra di storia millenaria, regala grandi emozioni anche a tavola, con i suoi piatti ricchi di spezie. Simbolo della tradizione culinaria locale è il cous cous marocchino, accompagnato da carne e un mix di circa 30 spezie tipico del nord Africa; la tradizionale cottura a vapore richiede almeno un paio d’ore. Al secondo posto troviamo la tajine, che prende il nome dal tegame di terracotta dal coperchio a punta utilizzato per cucinare questa pietanza. Questa forma insolita permette una doppia cottura: stufata verso il centro e al vapore verso l’alto. Le varianti di questo piatto sono tantissime, spesso viene utilizzato l’agnello, ma verso Essaouira, affacciata sull’Oceano Atlantico, viene servita a base di pesce. A Marrakech tra le coloratissime bancarelle dell’animata Piazza Jemaa el-Fna, non perderti il mechoui, pietanza a base di agnello arrostito condito con burro e spezie. Un piatto cucinato durante le festività è la rfissa, a base di pollo accompagnato da cipolle, lenticchie e le immancabili spezie. Durante il Ramadan viene consumata l’harira, un pasto unico per tutta la giornata, si tratta di una zuppa calorica a base di polpette di agnello, lenticchie, pomodori e verdura. A Fes potrai assaggiare la pastilla, uno sformato di pasta sfoglia a più strati a base di carne di piccione (esistono anche varianti in pollo, agnello e pesce) a cui si aggiunge cannella e zucchero a velo, a metà strada tra il dolce e il salato. Passando al dessert, i dolci più famosi del Marocco sono le ”corna di gazzella”, che devono il loro nome alla forma di mezza luna, sono biscotti ripieni di pasta di mandole, elemento indispensabile della cucina marocchina, sempre accompagnati dall’immancabile tè alla menta, una vera tradizione in Marocco.
TRADIZIONI

La musica marocchina è un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente: il suono dei tamburi e degli strumenti a fiato si fonde in un ritmo ipnotico e affascinante. I tamburi, le percussioni e gli strumenti a corda, insieme alla danza, fanno del Marocco un luogo esotico, fonte di attrazione per i visitatori europei. La danza del ventre, o “Raqs Sharqi” in arabo, è una forma di danza tradizionale che ha le sue radici nei paesi dell’Africa del Nord e del Medio Oriente. La danza del ventre coinvolge movimenti del bacino e dell’addome, insieme a movimenti fluidi delle braccia e delle mani. In ristoranti tradizionali marocchini e nei teatri c’è un’ampia scelta di spettacoli di tale danza, di cui alcuni si svolgono all’aperto nella famosa piazza Jemaa el-Fnaa, dove i turisti possono assistere alla performance di ballerine esperte, accompagnate da musicisti che suonano strumenti tradizionali come il darbuka e la chitarra. Le danzatrici, con i loro costumi sfavillanti e i movimenti sensuali, creano uno spettacolo di rara bellezza. I loro movimenti fluidi e sinuosi, insieme alla loro grazia naturale, creano un’atmosfera sensuale e misteriosa che fa vibrare il pubblico di emozioni!
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COME ENTRARE IN MAROCCO
Documentazione di accesso:
Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’uscita dal Marocco.
Vaccinazioni:
Nessuna vaccinazione obbligatoria.
Visto:
E’ consentito l’ingresso senza visto per soggiorni turistici di una durata massima di tre mesi.
Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it