PERCHE’ LE CAPITALI DELL’EST?

Le capitali dell’Est, Budapest, Praga e Vienna, vantano un grandioso patrimonio storico-artistico. I motivi per visitare queste città sono molteplici, dall’arte alla storia, dalla gastronomia, al benessere, ai capolavori del gotico e barocco e al fascino del Danubio. Ogni città chiaramente presenta delle sue caratteristiche peculiari, ma in generale in queste città si vive bene, il trasporto pubblico è eccellente e vige uno scrupoloso rispetto per le regole. L’Europa dell’Est è pervasa dalle sue antiche origini, in ogni angolo respirerai la storia di questi luoghi, che tuttavia rimangono al passo con i tempi. Queste città non hanno nulla da invidiare alle altre capitali europee, più congestionate dai flussi turistici, perciò per chi desidera fare un viaggio culturale in relax trova qui la meta perfetta, che unisce discretamente passato e modernità.

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COSA VEDERE NELLE CAPITALI DELL’EST

Hungary. Budapest. Parliament view through Fishermans Bastion.
Budapest Saint Stephan Basilica panorama after sunset

BUDAPEST E DINTORNI

Chiamata la “Parigi dell’Est” e anche la “Regina delle Terme”, è una capitale di una bellezza tutta particolare, posta lungo il Danubio regala panoramici unici da ognuno dei suoi 7 ponti. Budapest è la città termale per eccellenza, uno dei principali motivi per visitare questa splendida città, secondo le stime sono oltre 1000 le fonti naturali di acqua sorgiva in tutta l’Ungheria e 125 sorgenti si trovano proprio sotto la capitale. Molti di questi bagni termali sono antichissimi, sono soprattutto turchi, mentre quelli di origine romana non sono giunti fino a noi, altri ancora sono molto più recenti come i Bagni di Szechenyi risalenti al XIX secolo, uno dei centri termali maggiori, altri ancora si differenziano per lo stile artistico dell’Art Nouveau.  La città è divisa in due parti, Buda la parte più alta e più antica che conserva l’omonimo castello, Pest è la città bassa più recente, in cui si anima la movida, le due zone furono unite solo nel 1873. Nel centro ci si muove bene a piedi, mentre per spostarsi c’è una fitta rete di tram e bus. Nella zona di Buda potrai ammirare, oltre al Castello, il Bastione dei Pescatori, la Statua di Re Stefano, la Chiesa di Mattia, l’Ospedale nella roccia. Dopo aver visitato completamente Buda, attraversa il Ponte delle Catene, il più famoso tra i ponti della città, anche perché si tratta di uno dei due ponti sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, (il secondo è sul Tamigi) per passare a Pest, in cui si concentrano le maggiori attrazioni e negozi. Impossibile non vedere il Parlamento, simbolo della città, davanti ad esso fermati per una sosta fotografica alle Scarpe sulla riva del Danubio, in memoria degli ebrei ungheresi uccisi proprio su queste rive. Il Danubio è già uno spettacolo di per sé, sia di notte che di giorno, rimarrai stupefatto dalla sua portata e puoi approfittare per fare un bel giro in crociera. La visita continua verso la Grande Sinagoga, più grande d’Europa e seconda al mondo, dopo quella di New York. Da non perdere nemmeno la Basilica di Santo Stefano e l’omonima piazza, uno degli edifici più alti della città, alto 96 m, come il Parlamento. Dopo esserti rilassato presso i Bagni di Szechenyi, approfitta per una visita al Castello Vajdahunyad, molto simile ai castelli della Transilvania. La sera fermati in uno dei tanti Ruin Bar, soprattutto nel quartiere ebraico, sono dei pub in rovina occupati da giovani, abbelliti da materiali di scarto con ingegno e creatività, ragion per cui avrai sempre gli occhi al cielo per scrutare i vari oggetti appesi qua e là, un’istituzione della capitale ungherese, di cui il più famoso è lo Szimpla Kert. A un’oretta da Budapest c’è un borghetto da visitare assolutamente proprio per la sua particolarità, è il Borgo Sant’Andrea, anche detto degli artisti, Szentendre in ungherese, famoso per la gran quantità di gallerie d’arte e di musei che ospita, anche e soprattutto a cielo aperto. L’origine di questo magico luogo si deve agli artisti che negli anni ’20 cercavano un posto tranquillo in cui esprimere la propria creatività, dando così vita ad una colonia artistica, un borgo tutto da scoprire ancora non molto conosciuto. Spostandoci ancora più a nord, troviamo la meravigliosa Ansa del Danubio, uno dei posti più belli da visitare in Ungheria. Qui potrai vedere come cambia il corso del fiume, facendo una curva di 90° e cambiando direzione, da ovest-est passa a nord-sud; il Danubio si dirama in due all’altezza dell’Isola di Szentendre, per poi riunirsi verso Budapest.

PRAGA E DINTORNI

Ci spostiamo a nord in direzione Repubblica Ceca per visitare Praga, la “Città delle Cento Torri” o anche detta la “Città Dorata”, una delle città più centrali e romantiche d’Europa. L’atmosfera è magica, si tratta di una città dall’offerta variegata, sia culturale che d’intrattenimento, una destinazione raffinata, la culla di molti letterati ed artisti, ricca di siti UNESCO. L’intera Città Vecchia, in ceco Stare Mesto, è considerata Patrimonio UNESCO, cui poi si aggiungono una decina di altri siti e rappresenta il miglior punto di partenza per perdersi in un’infinità d’arte, storia e cultura. Nella piazza della Città Vecchia potrai ammirare l’enorme monumento dedicato a Jan Hus, teologo arso vivo, Staromestska Radnice, il Municipio, un complesso sorto nel XIV secolo costituito da una torre di 70 m d’altezza, una cappella e, soprattutto, il celeberrimo Orologio Astronomico, che ogni ora attira una folla di turisti che si accalca con il naso all’insù per entusiasmarsi allo spettacolo delle figurine dell’orologio che si mettono in moto. Questa meraviglia meccanica, realizzata nel 1410 dall’orologiaio Mikuláš Kadan, misura il tempo, i cicli lunari e la disposizione planetaria: è composta da due quadranti policromi e alterna i segni dello zodiaco a figure simboliche e icone sacre quali gli apostoli cristiani, che ogni ora compaiono in corteo. Una delle principali attrazioni di Praga è l’omonimo Castello, ricorrente nei romanzi di Kafka, è un complesso che incorpora diversi edifici, tra cui il magnifico Palazzo Reale di cui si consiglia la Sala Vladislav utilizzata per incoronazioni e banchetti nel XVI secolo, Pinacoteca del Castello, l’antica Basilica di San Giorgio e la magnifica famosa Cattedrale di San Vito. Si tratta della chiesa più importante della capitale, conosciuta anche come Duomo di Praga, considerata una delle cattedrali più grandi d’Europa; la Cattedrale in stile gotico, ospita la più grande campana di tutta la città e la cripta sotterranea, in cui sono sepolti i re boemi e la Camera della Corona, che custodisce i gioielli della Corona. Un altro simbolo della città, dopo il Castello e l’Orologio, è il Ponte Carlo del 1300, che collega i due quartieri principali Malá Strana e la Città Vecchia, Staré Město, un luogo ricco di leggende tutte da scoprire. Il quartiere Malá Strana, letteralmente “parte piccola”, si trova alla base del Castello, ricostruito in seguito al grande incendio del 1541, oggi è il miglior quartiere in cui alloggiare, dove troverai tanti caffè, birrerie e negozi. Qui potrai ammirare la Cattedrale di San Vito, la più imponente di tutto il paese, la Chiesa di San Nicola e i due musei Museum Kampa e il Museo Kafka. Una delle piazze più famose, anche se è più un lungo viale, è Piazza San Venceslao nella Città Nuova, un concentrato di storia e divertimento, una zona molto movimentata sia di notte che di giorno, in cui potrai visitare il museo principale della capitale, il Museo Nazionale di Praga. Da vedere anche il quartiere ebraico, che include quattro sinagoghe e il vecchio cimitero, da vedere non solo per la storia che rappresenta, ma anche perché si tratta di uno dei ghetti più antichi dell’Europa centrale. Una caratteristica di Praga è la sua architettura che tocca gli stili più disparati dal romanico, gotico, liberty, funzionalismo fino al decostruttivismo della Casa Danzante, Dancing House, costruita verso il 1996, che rappresenta Fred Astaire, torre di pietra e Ginger Rogers, torre di vetro, mentre ballano.  A circa un’ora di Praga non perderti la possibilità di visitare l’interessante Kutná Hora, una cittadina dalle diverse, letteralmente, attrazioni turistiche. Anticamente la seconda città più importante della Boemia dopo Praga era proprio Kutná Hora, oggi Patrimonio UNESCO, la cui ricchezza proveniva dalle miniere d’argento, oggi in disuso ma comunque visitate dai turisti. L’attrazione principale però risulta essere l’Ossario di Sedlec, una cappella medievale decorata da oltre 40mila teschi umani che servono come lampadari, croci e stemmi, i più coraggiosi potranno effettuare la visita di notte durante il periodo estivo. Da non perdere la Corte Italiana, anticamente il vero centro economico dell’Impero, oggi uno dei monumenti più importanti della città che fu la sede dei sovrani e della Zecca reale, così chiamata poiché il re fece arrivare degli esperti coniatori da Firenze, oggi ospita il Municipio. A meno di due ore dalla capitale, c’è un gioiellino tutto da scoprire, è Karlovy Vary, il più piccolo capoluogo di regione ceco che attrae ogni anno flotte di turisti, incuriosite dalle terme, ma non solo. La città fu fondata nel 1370 da Carlo IV, re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero, che la battezzò in Karlsbad, in tedesco” Terme di Carlo”. Karlovy Vary è famosa per essere la città termale più bella della Repubblica Ceca, vantando oltre 80 sorgenti termali naturali, incorniciata in una suggestiva vallata boschiva ti incanterà con la sua atmosfera fiabesca. Oggi Karlovy Vary fa parte del cosiddetto triangolo del benessere con Mariánské Lázně e Františkovy Lázně, rappresentando la più importante città termale del paese. Karlovy Wary è anche chiamata la “Città dei Colonnati”, ne troverai cinque solo nel cuore cittadino, mentre il più sontuoso è il Colonnato di Mill; infine, la cittadina è sede di eventi importanti, come il Karlovy Vary International Film Festival, che ha già festeggiato la 50esima edizione, il JazzFest Karlovy Vary e le Autumn Porcelain Celebrations organizzate dalla prestigiosa Thun. A 30 km dalla capitale, ti aspetta il Castello di Karlštejn, in un fiabesco paesino della Boemia, a sud-ovest di Praga, un castello dal significato evocativo circondato da misteriose leggende, voluto da Carlo IV per custodire i gioielli della corona. All’aspetto gotico e austero dell’esterno.

Prague - Charles bridge, Czech Republic
PRAGUE - JULY 17 : Tourist carriage passes by Old Town Square (Stare Mesto) in front of Tyn Church and famous Astronomical Clock july 17, 2009 in Prague, Czech Republic.
Aerial view of Medieval castle Karlstejn in Czech republic, Europe, Drone view
View on st. Charles's church on Karlsplatz in Vienna. Long exposure technic with blurred clouds and glossy water
Panorama od Vienna square with rainbow - Stephens cathedral, nobody

VIENNA

Dirigendoci verso sud arriviamo in terra austriaca per visitare Vienna, una capitale elegante e storica, città imperiale e monumentale, patria della Secessione e della psicanalisi, che si racconta attraverso il suo centro storico, Patrimonio UNESCO. Si tratta di una città a misura d’uomo, perfetta da girare a piedi, si potrebbe iniziare da Ringstrasse, o Ringstraße, il viale più bello del mondo per i viennesi, lungo 5 km e a forma di ferro di cavallo, potrai anche prendere il tram per ammirarne il panorama. Il simbolo per eccellenza della città è sicuramente il Duomo di Santo Stefano, o Stephansdom, che ogni anno attira circa 3milioni di turisti, si tratta di una maestosa cattedrale gotica che racchiude al suo interno anche altri stili, come il romanico e il barocco. Delle quattro torri da vedere è la Torre Sud, la più alta (137 m), rinominata “Steffi”, cioè “Stefanino”, scalabile tramite 300 gradini, che regala uno degli scorci più suggestivi di Vienna. L’attrazione più visitata è l’Hofburg Palace, il Palazzo Imperiale di Vienna, la residenza invernale della dinastia asburgica, in cui visse anche la Principessa Sissi, mentre oggi è la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica. Data l’estensione di 240.000 m², viene considerata come una città nella città, in cui potrai visitare gli Appartamenti Reali, la Biblioteca Nazionale, il Museo delle Argenterie di Corte, il Museo dedicato a Sissi e la Schatzkammer, la Camera del Tesoro Imperiale che custodisce la corona del Sacro Romano Impero in oro, risalente all’anno 962. L’edificio ospita anche il Museo dell’Albertina, uno dei musei più visitati della città. Vicino Ringstrasse, si trova il MuseumsQuartier che ogni anno attira circa 3milioni di turisti, per l’ampia offerta culturale di cui dispone a partire dal Mumok, acronimo per indicare il Museo di Arte Moderna, cui seguono il Museo di Arte Contemporanea Kunsthalle Wien, quello di Architettura Architekturzentrum Wien, e il Museo per bambini ZOOM Kindermuseum. Una zona da non perdere nella parte orientale della città, progettata dall’architetto Friedensreich Hundertwasser alla fine degli anni ‘80, da cui prende il nome, è Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari, dall’aspetto originale che attira sempre più turisti grazie ai suoi colori vivaci, alle sue forme ondulate dalle cui stanze escono verdi rami, qualcosa di unico da vedere, a maggior ragione se si pensa che gli alloggi sono di proprietà del comune, che seleziona i locatori in base al talento artistico, testimonianza dell’importanza che riveste l’arte per la città, anche perché l’arte contemporanea di oggi sarà il futuro di domani. Merita una visita il Castello Belvedere, una delle residenze principesche più belle d’Europa, voluta da Eugenio di Savoia, risalante al 1722. Il complesso è composto da 3 parti: il Belvedere Inferiore che espone mostre opere del Barocco austriaco, il Belvedere Superiore che ospita la più grande collezione al mondo di dipinti di Gustav Klimt e il Belvedere 21 che mostra opere di Fritz Wotruba.Vicino al Castello, potrai visitare anche la Karlskirche, la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, una delle Chiese più belle di Vienna, di cui ammirerai le colonne ispirate alla Colonna romana di Traiano e al suo interno la bellissima cupola. La capitale austriaca è indiscutibilmente legata alla musica, non solo per il magnifico Teatro dell’Opera, ma per aver ospitato celebri personalità, come Mozart di cui potrai visitare la sua casa, la Mozarthaus. Parlando di movida e divertimento, il Prater è la zona perfetta, si tratta del famoso parco cittadino, era l’antica riserva di caccia dell’imperatore, che oggi contiene anche il parco d’attrazioni più antico del mondo, di cui la maggior attrazione è la grande ruota panoramica, la Wiener Riesenard. Ci spostiamo dalle zone centrali per visitare il Castello di Schönbrunn, il più famoso palazzo imperiale austriaco, nonché uno dei complessi barocchi più belli d’Europa e Patrimonio UNESCO. Da centro agricolo e vinicolo, fu trasformato in un castello di caccia imperiale, che doveva competere con la Reggia di Versailles, e presto divenne la residenza estiva degli Asburgo.

SALISBURGO

A 3 ore in direzione ovest troviamo a Salisburgo, una città che fa d’arte e storia il suo pregio, il fiume Salzach la divide in due, la Città Vecchia medievale e Altstadt e la Città Nuova Neustadt, il tutto arricchito da tanto verde, molti laghi e un clima più mite, rispetto al resto del paese. L’attrazione principale e simbolo della città è la Fortezza Hohensalzburg, allegoria del potere arcivescovile, raggiungibile tramite la funivia di Festungsgasse Festungsbahn. La realizzazione dell’edificio durò 500 anni, da qui potrai ammirare sia lo splendido panorama su tutta la città, che i tre musei, Museo della Fortezza, Antico Arsenale e Museo del Reggimento Rainer, che ti lasceranno letteralmente a bocca aperta. Poco distante si trova il Castello Hellbrunn, molto diverso dalla Fortezza Hohensalzburg, poiché realizzato come luogo di divertimento, a cura dell’architetto italiano Santino Solari, di cui potrai osservare i giochi d’acqua tra fontane e grotte, che regalano momenti spettacolari. Un altro progetto di Santino Solari è la Cattedrale di Salisburgo, uno dei massimi esempi del barocco austriaco, che fu costruita su due chiese preesistenti visibili all’interno della cripta della Salzburger Dom. La Cattedrale può ospitare fino a 10mila persone, gli abitanti sono così legati alla chiesa che, dopo i bombardamenti del ’44 che distrussero la cupola, ci si mise subito all’opera per far tornare la Cattedrale in auge, anche perché il Domplatz, la piazza all’esterno ospita il Festival della Musica e i Mercatini di Natale. Da vedere il Residenz Salzburg, un’altra testimonianza del potere spirituale e temporale dei principi-arcivescovi di Salisburgo, la Franziskanerkirche la Chiesa dei Francescani e il Castello Mirabell. Mozart si trasferì a Vienna, ma è a Salisburgo che nasce, ragion per cui non puoi perderti la Casa Museo di Mozart, una delle maggiori attrazioni della città.

Beautiful view of Salzburg skyline with Festung Hohensalzburg and Salzach river in summer, Salzburg, Salzburger Land, Austria

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA

STORIA

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La storia di questi tre paesi è legata inevitabilmente dall’Impero austro-ungarico, prima però vediamo quali sono le origini di ognuno. L’Ungheria per esempio si definisce come Magyarország, cioè la terra dei magyar, un popolo di origine ugrofinnica che nel IX secolo si stabilì nel bacino dei Carpazi, nella zona dell’odierna Ungheria; attualmente con il termine magyar si intende “ungherese”, originariamente i magiari rappresentavano la principale delle sette tribù ungare che conquistarono l’Ungheria nell’896, da cui discende la popolazione ungherese. Per questo motivo la lingua ungherese è parlata anche in altri paesi confinanti, ma anche in Finlandia ed Estonia. I magiari erano abili guerrieri e nell’attività equestre, ben presto cominciarono a saccheggiare i territori circonstanti, arrivando fino in Spagna, Germania e Italia. Dopo numerose sconfitte, si allearono al Sacro Romano Impero e nell’anno 1000 venne incoronato Stefano I come “Re cristiano d’Ungheria”, il quale chiese l’aiuto della Chiesa per impadronirsi dei territori rivali. Stefano I continuò il processo di cristianizzazione del regno tramite la realizzazione di chiese e monasteri, alla sua morte l’Ungheria era uno stato cristiano, multietnico propenso alla cultura occidentale. La Cecoslovacchia sperimentò una sorte diversa, dovuta anche alla ridotta dimensione di un paese stretto tra grandi potenze, quali Germania, Austria, Polonia, Ungheria e Russia, fatto che portò a una lunga serie di lotte. Il territorio fu occupato inizialmente da tribù germaniche, cacciate da quelle slave, arrivando alla formazione delle Grande Moravia nel IX secolo grazie ai re Premyslidi, una dinastia di re ceco-boemi, fondatori del ducato di Boemia, i quali introdussero il Cristianesimo e la cultura occidentale. Nel 1025 i magiari conquistarono la Slovacchia, minacciando anche la Cecoslovacchia, che si rivolse all’Imperatore germanico Federico Barbarossa, il quale sperava di annettere il territorio della Boemia. I periodi successivi sono caratterizzati da lotte interne, cui si aggiunsero quelle esterne, tuttavia senza successo, perciò questa situazione pregiudicata portò il Parlamento a offrire la corona del regno al principe Ferdinando d’Asburgo, che regnò anche sulla Boemia per 400 anni. L’Austria, a differenza dei primi due paesi, fu conquistata prima dalle popolazioni celtiche e danubiane, poi dai Romani verso la fine del I secolo e nei secoli successivi dalle popolazioni barbariche. Verso l’VIII secolo Carlo Magno, introdusse la Marca orientale Ostmark, una struttura politico-statale finalizzata a difendere i confini del regno franco dai popoli provenienti da oriente, che passò dal X al XIII secolo alla dinastia dei Babenberg, cui seguirono gli Asburgo. L’impero Asburgico ebbe un ruolo fondamentale in Europa, gettando le basi per la politica europea moderna, dal XV al XIX secolo fu alla guida del Sacro Romano Impero, poi dal XIX al XX secolo furono a capo dell’Impero d’Austria. L’Impero d’Austria rappresentava il secondo paese europeo per estensione dopo l’Impero russo, i maggiori problemi infatti riguardavano la nazionalità e il multiculturalismo per cui nascevano molte rivolte interne. Questi secoli sono caratterizzati da diverse sconfitte che vedono la perdita totale di territori italiani e via via tedeschi. Quando l’Ungheria fu conquistata dagli Ottomani chiese aiuto all’Austria, che finì con annetterla al suo immenso regno e fu così che si arrivò al compromesso: venne proclamato l’Impero Austro-Ungarico nel 1867, in cui veniva accettata la duplice monarchia, costituita da due regni indipendenti governati congiuntamente, che si concluse nel 1919.

GASTRONOMIA

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Un viaggio non può considerarsi completo se non ci si immerge nella tradizione culinaria del posto e in Ungheria, nonostante gli ingredienti poveri, si mangia proprio bene. La regina indiscussa di ogni ricetta è la paprika che troverai quasi in ogni piatto. Uno dei piatti ungheresi più conosciuti al mondo, riscontrabile anche in altri paesi dell’est, è il gulasch, il vero nome è Gulyás-leves, letteralmente “zuppa del mandriano”, preparata con carne, solitamente manzo, arricchita con cipolla, aglio, paprika, pomodori e patate, un sapore intenso e dal tipico colore rosso. Della stessa famiglia il pörkölt, che si differenzia dal gulasch per somigliare più a uno spezzatino. Particolare il lángos, una specie di frittella fritta a base di farina che viene farcita a proprio gusto, spesso con yogurt, panna acida o patate. Questa ricetta molto antica, risalente al 1700, ha resistito al passare del tempo e oggi è la protagonista indiscussa dello street food. Un piatto semplice dal nome complesso è töltött káposzta, degli involtini di cavolo, chiamati anche golubcy, farciti con carne tritata, cipolla e riso, accompagnati spesso da crauti. La situazione culinaria in Repubblica Ceca è simile a quella ungherese, anche qui i piatti principali sono zuppe e portate di carne, per lo più sono ricette ricche di calorie, grassi e zucchero. La portata principale consiste solitamente in un piatto di carne, maiale o manzo, servito con un contorno, la carne è spesso accompagnata da una specie di salsa detta omácka, perfetta per il pane. Tra i piatti più comuni svetta il veproknedlozelo, il tipico piatto ceco, molto grasso, a base di maiale, canederli e crauti. Particolare la pecena kachna, cioè l’anatra arrosto, solitamente accompagnata da gnocchetti di pancetta affumicata e crauti rossi, da provare il svickova na smetane, un filetto di manzo arrostito in casseruola, servito con salsa di panna e carote e guarnito con panna montata e mirtilli. Anche i dolci risentono delle influenze asburgiche, infatti in molti bar vedrai portate di sacherstrudel, tuttavia il dolce più diffuso che troverai nelle tante bancarelle street food, è il trdlo, una spirale di pasta dolce, arricchita da zucchero e cannella. Più variegata è la situazione in Austria che si rifà anche a piatti tedeschi, mostrando comunque la sua vena tipica. A Vienna la lista delle cose da assaggiare inizia dalla fine, perché non si può dire di essere stati a Vienna senza mangiare l’originale e golosissima sachertorte, inventata da Franz Sacher presso il Café dell’Hotel Sacher, la fila da fare sarà lunga, ma il palato ringrazierà. Rimanendo in tema, non può mancare il “cugino” apfelStrudel, lo strudel di mele, un must a Vienna, servito con una pallina di gelato alla vaniglia e frutta fresca. Ripartiamo dai primi, non puoi non assaggiare una zuppa a Vienna essendo la patria indiscussa, tra le più gettonate c’è la zwiebelsuppe, a base di cipolle bianche e burro; particolare la frittatensuppe, una zuppa a base di frittata, la preferita dagli austriaci e da provare anche la grießnockerlsuppe, una zuppa a base di canederli, gli gnocchetti di semolino tanto amati dall’Alto Adige. I piatti di carne sono diversi, da provare il rostbraten, costata di manzo arrostita condita con cipolle, vino e panna acida, tradizionalmente i piatti di carne sono sempre conditi con odori, spezie, salse per rendere il sapore più particolare.

TRADIZIONI

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In Ungheria il patrimonio folkloristico è ancora vivo e molto sentito dalla popolazione, infatti la cultura popolare non viene conservata solo nei musei, ma anche e soprattutto nei tanti villaggi ungheresi e nelle case rurali. I compiti di entrambi sono molteplici: preservare e mostrare la cultura antica dell’arte popolare sia ai locali che al grande pubblico, rendere fruibile l’interno delle case rurali per mostrarne l’autenticità. Facendo queste visite potrai dire di aver fatto un viaggio nel tempo dalla fine del periodo austro-ungarico fino agli anni ’50. Stiamo parlando degli skanzen, villaggi-musei all’aperto realizzati per presentare l’architettura popolare e lo stile di vita della classe rurale tramite edifici ed arredi antichi, il più importante tra questi è il Museo etnografico all’aperto di Szentendre, la collezione all’aperto più grande del paese. Tuttavia, il primo museo all’aperto del paese fu il villaggio-museo di Göcsej a Zalaegerszeg, risalente al XIX secolo, in cui potrai ammirare la chiesa, la bottega del fabbro, fabbricati rurali e il mulino ad acqua del XIX secolo. Da vedere il villaggio di Hollókő, non solo perché fa parte del Patrimonio UNESCO, ma soprattutto poiché non si tratta di un museo a cielo aperto, bensì un vero e proprio villaggio “vivente” in cui i residenti vivono ancora oggi seguendo tradizioni centenarie. Nel patrimonio ungherese rientra anche l’arte popolare matyó, caratterizzata dal ricamo a riempimento e a fiori che risale alla fine del XIX, sono famose le rose matyó riportate su molti costumi tradizionali, i quali rientrano nel “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”, come anche la falconeria e il Busójárás di Mohács, il carnevale tradizionale che prevede uomini mascherati per cacciare via l’inverno e dare il benvenuto alla primavera. In Repubblica Ceca la primavera e maggio danno il via alle celebrazioni. Particolare è la Notte di Valpurga che si festeggia l’ultima notte di aprile, è una festività pagana legata alle streghe, anticamente si credeva che durante la notte le streghe si riunissero tra loro, perciò venivano accesi falò per proteggere persone e bestiame, dato che si credeva che l’unica arma possibile contro di loro fosse il fuoco. Oggi l’atmosfera è serena e gioiosa, si beve e si balla intorno al fuoco già dal primo pomeriggio, una festa da sperimentare. Nello stesso giorno avviene la preparazione dell’albero di maggio, soprattutto in Moravia, festività in cui un tronco d’albero spoglio viene decorato nella parte superiore con nastri colorati in tessuto o carta crespa dai giovani dei villaggi, un’occasione per divertirsi conoscendosi e riscoprendo le antiche tradizioni. In alcuni villaggi l’albero viene sorvegliato per tre giorni e altrettanti notti, se viene tagliato è motivo di vergona per tutto il villaggio. Sempre il primo maggio ogni coppia deve baciarsi sotto un albero in fiore, come la tradizione vuole, le origini di questa festa si ritrovano in una poesia ceca intitolata “Maggio”. Sempre in questo giorno comincia l’alcolica faida tra le principali cantine vinicole della Moravia e della Boemia per valutare il miglior vincitore del vino rosato. A fine maggio si apre ufficialmente la stagione termale, è vero che diversi centri sono aperti tutto l’anno, tuttavia la vera stagione inizia tra primavera ed estate, quando anche le aree esterne possono essere utilizzate. In Austria il carnevale è una festività molto legata alla tradizione e sentita dalla popolazione, tanto che esistono diverse feste di carnevale in molte zone del paese, di cui ricordiamo la Sfilata Telfer Schleicherlaufen e Nassereith del Tirolo, Schemenlaufen il carnevale di Imst, la Corsa di Carnevale nel Murau, Muller e Matschgerer a Innsbruk. Tutte queste feste hanno tanti elementi in comune, come maschere spaventose ed antiche, i costumi di velluto, i campanacci, i carri allegorici, i cortei, le sfilate e le danze. Dietro a queste festività si celano miti pagani e antiche tradizioni, che richiedono mesi di preparazione. Vale la pena citare le feste natalizie in Austria, tralasciando i meravigliosi mercatini, in quanto i festeggiamenti includono una figura oscura e spaventosa, il Krampus, un personaggio apparentemente diabolico mascherato con corna, ricoperto di pelli di pecora e montoni, che dovrebbe cacciare via l’inverno. Si festeggia il 5 dicembre, alla vigilia del giorno di San Nicola, il quale porta un sacchetto di doni a ogni bambino, accompagnato dal Krampus che punisce quelli più cattivi. Le notti tra Natale e il 6 gennaio sono dette Rauhnächte, le notti del fumo, un rituale ancora vivo che nasce nel mondo pagano e arriva fino ai giorni nostri per riscaldare le notti più fredde, soprattutto nelle zone rurali. Si accende l’incenso per scacciare gli spiriti maligni, ma non solo, ha anche la funzione di disinfettare e purificare.

IL MIO VIAGGIO NELLE CAPITALI DELL’EST!

COME ENTRARE IN UNGHERIA

Documentazione di accesso:

E’ necessario viaggiare con passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio in corso di validità. Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia. Qualora in possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio rinnovata, si prenda visione dell’Approfondimento sul sito di viaggiaresicuri.it. Furto / smarrimento documenti: in caso di furto o smarrimento di documenti o oggetti personali, gli interessati devono prima di tutto recarsi presso la più vicina centrale di Polizia per effettuare la denuncia (la stazione di Polizia fornisce un interprete), che verrà rilasciata in lingua ungherese. Alcune stazioni di Polizia, come quella sita in Stefánia út 83, che è anche la più vicina al Consolato, sono fornite di moduli di denuncia di smarrimento plurilingue. Successivamente, ci si dovrà presentare al Consolato, con 2 foto-tessera, per ottenere il documento di viaggio, detto ETD (Emergency Document Travel) valido per il rientro in Italia (in casi eccezionali si rilasciano ETD per altri Paesi dell’Area Schengen), che è valevole per un massimo di 5 giorni. Per ragioni di sicurezza, non è possibile il rilascio dell’ETD negli orari al di fuori di quelli d’ufficio. Le fotografie si possono ottenere presso la stazione ferroviaria “Keleti PU – Pályaudvar”, nella cabina automatica posta di fronte alla biglietteria nazionale al piano terra oppure all’ingresso della stazione metropolitana di “Deák Tér”, nella cabina automatica posizionata accanto alla biglietteria.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Il Paese fa parte dell’UE ed aderisce all’accordo di Schengen, non è pertanto necessario il visto di ingresso

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

COME ENTRARE IN REPUBBLICA CECA

Documentazione di accesso:

E’ necessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità. Il Paese fa parte dell’UE. Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia. Qualora in possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio rinnovata, si prenda visione dell’Approfondimento sul sito di viaggiaresicuro.it.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Nessuna tipologia di visto è prevista per l’ingresso in Repubblica Ceca (Paese facente parte dell’EU).

COME ENTRARE IN AUSTRIA

Documentazione di accesso:

E’ necessario il passaporto o la carta di identità valida per l’espatrio, sufficientemente validi per la durata soggiorno, da esibire in caso di richiesta da parte delle Autorità locali.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Il Paese fa parte dell’UE ed aderisce all’accordo di Schengen, non è pertanto necessario il visto di ingresso.

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