Il Kenya ti rapisce con la sua bellezza, che esplode in ogni sua forma. Ti troverai faccia a faccia con i leggendari “Big Five” che vagano liberi nel loro habitat naturale nel cuore del Masai Mara, dove ogni safari regala sensazioni travolgenti! Avventurarsi lungo le rive del Lago Nakuru significa immergersi in una tavolozza di colori e note naturali, con fenicotteri che tingono l’acqua di rosa, rinoceronti che pascolano lungo la sponda e gazzelle che saltellano tra la vegetazione. Amboseli è un’enorme distesa di savana con il Monte Kilimanjaro che domina l’orizzonte…tra terre aride e pozze d’acqua sparse, il paesaggio è ipnotico. Il cielo sempre azzurro e l’atmosfera tranquilla rendono questo posto ideale per un safari immersivo. Nairobi, la capitale, è una delle città più sviluppate dell’Africa orientale e ha un vero e proprio skyline con grattacieli. Sono presenti vaste aree verdi, come il Nairobi National Park, che uniscono la natura selvaggia e l’innovazione della metropoli. Se il tuo cuore è pronto a battere al ritmo dell’energia di questa gente, il Kenya è il posto dove dovresti essere!
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COSA VEDERE IN KENYA

ABERDARE NATIONAL PARK
Il Parco Aberdare si trova a circa 100 Km a nord di Nairobi, offre una gran varietà di paesaggi, con altitudini che vanno dai 2000 a oltre i 4000 metri. Si sviluppa su una superficie di 766 chilometri quadrati e fa parte della catena montuosa Aberdare, che secondo il credo della tribù dei Kikuyu, è una delle case di Ngai, o di Dio. Rimarrete meravigliati alla vista di tanti animali, qui troviamo giraffe, rinoceronti, leopardi, elefanti, licaoni, bushbuck, reedbuck, antilopi d’acqua, bufali neri, suni, sciacalli, eland, cefalofo, babbuino oliva, bianco e nero, colobus, tante varietà di scimmie. Avvistamenti più rari sono quelli del gatto d’oro africano e il bongo, un’antilope sfuggente che vive nella foresta di bambù. Importante anche la varietà di uccelli, con oltre 250 specie tra cui la cisticola di Aberdare, il francolino di Jackson, falchi, astori, aquile, sunbirds e pivieri. Tra I paesaggi offerti dal parco troviamo le magnifiche cascate Karuru che effettuano una caduta in tre salti consecutivi.
SAMBURU NATIONAL PARK
Il Parco di Samburu è un luogo molto tranquillo e pacifico e attrae animali grazie alla presenza del fiume Ewaso Nyiro. La serenità naturale che è davvero sorprendente è dovuta al fatto che la riserva fu inacessibile per molti anni. Il Parco offre una varietà di paesaggi dove leoni, ghepardi e leopardi attaccano indisturbati le loro prede, il parco è noto anche per i Samburu Special Five: la giraffa reticolata, la rara zebra di Grevy, lo struzzo somalo, l’orice beisa e l’antilope giraffa; senza dimentica le specie in via d’estinzione come il licaone e la targaruga Pancake. Samburu è anche la culla dell’umanità, qui sono stati ritrovati resti dei primi ominidi tra cui l’Homo Habilis e l’Homo Erectus e fossili di più di 4000 specie differenti di mammiferi e di manufatti risalenti all’età della pietra. Il Parco ospita anche Kamunyak, che significa La Benedetta, una leonessa famosa per aver adottato almeno 6 cuccioli di orice, lottando e cacciando via i predatori e i branchi di leoni che cercavano di attaccarli. Le è stato dedicato un film, Cuore di Leonessa, che la rese famosa in tutto il mondo! In questo luogo incantato, potrete incontrare anche i Samburu, pastori semi nomadi, imparentati con i Masai.


LAKE NAKURU NATIONAL PARK
Lake Nakuru, la traduzione del nome in lingua Masai è “Luogo polveroso”. Parliamo di un lago d’acqua salata a 1754 metri d’altitudine, lungo la Great Rift Valley. Qui milioni di fenicotteri vengono attratti dall’abbondanza di alghe, nidificando sulle sue sponde e facendolo sembrare una massa rosa fluttuante. Il parco è una delle concentrazioni più grandi di rinoceronti bianchi e neri del paese. Si trova anche la giraffa di Rothschild nonchè babbuini, facoceri e antilopi d’acqua. Tra i predatori troviamo leoni, leopardi e ghepardi. La Baboon’s cliff, una collina situata alle spalle del lago, ci offre la possibilità di ammirare la magnifica vista del lago sottostante.
MASAI MARA NATIONAL RESERVE
Il Masai Mara si sviluppa su un’area di 1,510 kmq e fa parte dell’ecosistema Mara-Serengeti. E’ una delle maggiori destinazioni da safari del mondo, ospitando la famosa Grande Migrazione di gnu e zebre! Le mandrie arrivano alla fine di luglio, inizio agosto dalle pianure del Serengeti in Tanzania, alla ricerca di pascoli freschi, doppo un incredibile viaggio di oltre 1000 km, dove il fiume Mara rappresenta l’ultimo ostacolo. L’attraversamento del fiume è molto emozionante da vedere (soprattutto dall’alto di una mongolfier) per via dei coccodrilli che aspettano pazienti nelle sue acque. Chi sopravvive a quest’ultima sfida si fermerà qui fino alla fine della stagione secca. . L’habitat più comune è quello della savana, mentre l’icona più nota del Masai Mara è probabilmente l’immagine del leone, di cui si trovano grandi branchi; nel parco sono comunque presenti tutti i Big Five, sebbene la popolazione di rinoceronti e ghepardi sia in serio pericolo a causa del bracconaggio e per gli ultimi a causa del disturbo che i turisti causano alla loro attività di caccia diurna. Gli ippopotami sono numerosi nel fiume Mara e nel fiume Talek. Come nel Parco del Serengeti, gli gnu sono i principali abitanti insieme alle zebre. Numerose sono anche altre specie di antilopi, in particolare la gazzella di Thomson, la gazzella di Grant e gli impala. Nella pianura abitano anche giraffe, sia Masai che comuni. L’avifauna comprende centinaia di specie. Nel parco lavorano numerose unità anti-bracconaggio che pattugliano le zone non frequentate dai turisti.


AMBOSELI NATIONAL PARK
Il Parco Amboseli copre una superficie di 392 kmq ed è stato inserito negli elenchi dell’UNESCO come riserva della Biosfera Terrestr. Nell’ Amboseli si può trovare una delle migliori faune selvatiche al mondo, con circa 500 specie di uccelli tra cui pellicani, martin pescatori, schiribille, umbrette e diversi tipi di rapaci. Amboseli offre alcune delle migliori opportunità di vedere la fauna africana, perché la vegetazione è scarsa a causa dei lunghi mesi secchi. E’ la patria di molte specie, tra cui elefanti, bufali del capo, impala, leoni, ghepardi, iene, giraffe Masai, zebre e gnu blu oltre gli altri animali africani. Le più importanti attrazioni del parco nazionale di Amboseli sono sicuramente i grandi branchi di elefanti, il Monte Kilimangiaro, i Big Five, sempre presenti, il paesaggio naturale osservabile dalle colline che consente una visione d’insieme di tutto il parco in particolare le paludi nelle quali si trovano una grande varietà di uccelli acquatici come pellicano, oca egiziana ecc.. Per questa ragione le attività praticabili oltre i Safari sono il Bird Watching (osservazione uccelli), il Game drive (osservazione e ricerca animali), la fotografia naturalistica.
LAGO NAIVASHA
Naivasha è un lago d’acqua dolce, il cui nome deriva dal vocabolo Maasai: Nai’posha, che significa “acque turbolente”, a causa delle tempeste improvvise che si possono formare. Si trova nel punto più elevato della Rift Valley keniota, a 1.884 m di altitudine all’interno di una complessa combinazione geologica di rocce vulcaniche e depositi sedimentari lasciati da un antico e più ampio lago risalente al Pleistocene. Il lago ospita varie specie di fauna, tra cui più di 400 specie di uccelli e una considerevole popolazione di ippopotami. La presenza dei pesci nel lago è stata oggetto di forti variazioni nel corso del tempo, sotto l’influenza del clima, dell’intensità della pesca e dell’introduzione di specie aliene.

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA
GASTRONOMIA

La cucina del Kenya non è molto elaborata ed è caratterizzata da pietanze semplici ma allo stesso tempo nutrienti, in grado di donare senso di sazietà agli abitanti. Nei piatti tipici kenioti non mancano le spezie di influenza orientale e in grado di dare ai cibi un sapore vivace. Tra gli ingredienti principali troviamo riso, patate e stufati di carne speziata. Il piatto tradizionale per eccellenza è il nyama choma, ovvero la carne di capra grigliata presente in tutte le grandi occasioni. La carne viene tagliata a tocchetti e servita con purè e verdure. Sicuramente uno dei piatti più popolari (anche se condiviso da altre tradizioni africane) sono i Samosas. Si tratta di frittelle a forma di triangolo con ripieno di carne o di verdura insaporite da spezie tipiche della cucina kenyota. Sono spesso utilizzati come spuntino o aperitivo e vengono apprezzati dai turisti poiché l’aroma delle spezie utilizzate è particolarmente sfizioso per il palato di chi ama cibi elaborati. L’Ugali chiamato anche pasticcio di mais, è un piatto diffusissimo in Kenya e potremmo paragonarlo alla nostra polenta e viene abbinato a diverse altre pietanze. Di norma infatti accompagna carni, ma essendo un piatto “povero” spesso è usato dalla popolazione locale senza altri ingredienti offrendo la possibilità di sfamarsi. Il Matoke è invece un piatto dal gusto molto deciso composto in gran parte dalla banana mescolata con il gusto della cipolla. L’origine della pietanza è da ricercarsi in Uganda ma nel tempo il piatto è stato poi associato alla cucina keniota. I Mandazi sono dei panini non molto dolci, farciti e fritti e vengono spesso utilizzati per la prima colazione accompagnati da tè o da caffè.
TRADIZIONI

I primi insediamenti di tribù nomadi in Kenya risalgono al periodo tra 500 a.C. e 500 d.C. con una continua espansione delle popolazioni di lingua Bantu. Le terre del Kenya sono tra i più importanti territori di nascita e sviluppo della lingua e della cultura swahili, nata per ragioni commerciali nell’incontro tra i viaggiatori arabi e le popolazioni locali. Nell’XI secolo vennero fondate numerose Città-Stato, gli esempi più noti sono Malindi e Mombasa, costruite ed improntate sul commercio. Col tempo si sviluppò una cultura mista arabo-bantu esemplificata dal linguaggio ibrido dello swahili, ancora a tutt’oggi la lingua ufficiale del Paese. Le città stato furono spesso sotto il dominio di vari imperi, tra cui il sultanato dell’Oman, ma malgrado fosse un territorio molto ambito, nessun popolo straniero riuscì a impossessarsi dell’entroterra del Kenya fino al XIX secolo. In Kenya convivono circa 40 etnie, divise nei quattro gruppi linguistici: bantu, nilotici, paranilotici e cushitici. Tra queste, quelle che hanno ottenuto lo status di lingue ufficiali dello Stato sono lo swahili e l’inglese. Per la stessa ragione ogni etnia ha una propria tradizione musicale che ha il compito di accompagnare eventi e attività sociali, negli anni si è imposto un genere di musica pop, il Benga. Anche la danza tradizionale rispecchia ciascun gruppo etnico, creando una notevole varietà: l’isiku del popolo Luhya è un ballo in cui uomini e donne ondeggiano insieme al ritmo di tamburi, campane, fischietti e trombe; l’adamu (in lingua Masai) è il tipico ballo eseguito dai guerrieri masai per mostrare la loro forza e resistenza (all’interno di un cerchio i guerrieri saltano e ballano a turno mentre gli altri, che formano il cerchio, rimangono in piedi a cantare); i Kamba e i Chuca sono famosi per i loro balli dai ritmi frenetici che vengono scanditi dai suonatori che tengono fra le cosce i tipici lunghi tamburi; il taarab è un mix di musica africana e araba tipica delle zone costiere (e diffusasi soprattutto a Mombasa), durante la quale uomini e donne si esibiscono in modo ritmico cantando poesie in lingua swahili. Tra gli eventi culturali di maggior rilievo segnaliamo: Festival Culturale di Lamu, nella bella città costiera swahili di Lamu (patrimonio Unesco), ricca di storia e famosa per l’incredibile architettura. Festival o Derby Internazionale del Cammello: è un evento che ha luogo a Maralal a metà anno ed è incentrato sull’equitazione dei cammelli. Blankets and wine Festival: nato con lo scopo di promuovere, celebrare ed esporre la musica keniota emergente, attraverso esibizioni degli artisti dal vivo. Festival del Lago Turkana: questo evento ha lo scopo di celebrare e preservare la cultura delle comunità che vivono nella parte settentrionale del Kenya. Cibi, stili di vita, musiche e danze tipici di questi gruppi etnici emergono durante questa celebrazione. Carnevale di Mombasa: a novembre la città di Mombasa festeggia la cultura keniana con un carnevale. Artisti, ballerini, musicisti e popoli tribali si radunano per partecipare ai concerti di uno dei più importanti eventi annuali del Kenya.
IL MIO VIAGGIO IN KENYA!
COME ENTRARE IN KENYA
Passaporto:
Passaporto necessario con validità residua di 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese.
Vaccinazioni:
Obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla per i viaggiatori provenienti da un Paese in cui la malattia è a rischio trasmissione, anche nel caso di solo transito aeroportuale, se questo è superiore alle 12 ore ed in ogni caso se si lascia l’aeroporto di scalo: si consulti anche il sito https://wwwnc.cdc.gov/travel per indicazioni ed approfondimenti al riguardo. Per informazioni sulle malattie presenti, consultare la Sezione “Situazione Sanitaria” di questa Scheda. Per ulteriori consigli in merito a vaccinazioni raccomandate ma non obbligatorie, si raccomanda di consultare il proprio medico.
Visto:
Dal primo (1) gennaio 2024, il Governo del Kenya ha annunciato che non sarà più richiesto il visto: occorrerà, tuttavia, ottenere un’autorizzazione all’ingresso (eTA), prima di iniziare il proprio viaggio, registrandosi sul sito www.etakenya.go.ke
Consultare la Sezione “Requisiti di Ingresso” di questa Scheda per maggiori informazioni.
Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it