PERCHE’ IL NEPAL?

Il Nepal è una terra che tocca l’anima e sfida i sensi, sospesa tra i tetti del mondo e i sorrisi della sua gente. Ai piedi dell’Himalaya, questo piccolo ma straordinario Paese racchiude un’incredibile varietà di paesaggi, culture e esperienze.
È il regno dei grandi trekking e dell’alpinismo estremo, con otto delle dieci vette più alte della Terra, tra cui l’Everest. Ma è anche un luogo di profonda spiritualità, con antichi monasteri buddisti, templi indù e città medievali che sembrano ferme nel tempo.
Kathmandu affascina con il suo caos magico, le piazze patrimonio UNESCO e le ruote di preghiera che girano al ritmo della vita quotidiana. Pokhara incanta con i suoi laghi, le montagne riflesse sull’acqua e l’atmosfera rilassata. E poi ci sono i villaggi rurali, le foreste del Terai, i safari a Chitwan e l’accoglienza sincera dei nepalesi.
Il Nepal è un viaggio interiore e avventuroso, spirituale e umano. Un luogo che cambia chi lo visita, lasciando un’impronta indelebile.

PERCHE’ IL BHUTAN?

Incorniciato dalle maestose vette dell’Himalaya, il Bhutan è un piccolo regno buddista sospeso nel tempo, dove stare bene con se stessi è più importante del PIL. Conosciuto come “il Paese della Felicità”, offre un’esperienza di viaggio unica, autentica e profondamente spirituale.
Qui i ritmi sono lenti, l’aria è pura e la natura domina incontrastata: fitte foreste, valli incontaminate e monasteri arroccati a strapiombo sulle montagne, come l’iconico Taktshang (il “Nido della Tigre”), creano scenari da fiaba.
Il Bhutan è il luogo ideale per chi cerca una dimensione interiore oltre che geografica. I viaggiatori sono accolti con calore da una popolazione gentile, fiera delle proprie tradizioni e fortemente legata al buddismo tibetano.
Tra festival spettacolari, antiche fortezze (dzong), trekking panoramici e una politica attenta alla sostenibilità, il Bhutan rappresenta una delle ultime mete davvero “fuori dal mondo”.
Un viaggio in Bhutan non è solo un itinerario: è un percorso dell’anima.

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COSA VEDERE IN NEPAL

Valle di Kathmandu

La Valle di Kathmandu è l’anima storica e culturale del Nepal. Dichiarata Patrimonio UNESCO, ospita antiche città regali, templi millenari, stupa sacri e una vitalità unica. È un mosaico di spiritualità, arte newari, mercati caotici e tradizioni vive. Un vero museo a cielo aperto, dove il passato e il presente convivono.

Conosciuto anche come il “Tempio delle Scimmie”, Swayambhunath è uno dei simboli più riconoscibili del Nepal. Situato su una collina che domina Kathmandu, questo antico stupa buddista, con gli iconici occhi del Buddha, è avvolto da bandiere di preghiera e da un’aura mistica. Il panorama sulla valle è impareggiabile.

Pashupatinath è il più importante tempio induista del Nepal, dedicato a Shiva. Situato lungo il fiume Bagmati, è un luogo di intensa spiritualità, dove si svolgono rituali, preghiere e cremazioni all’aperto. È un’esperienza toccante, autentica e profondamente simbolica per chi visita il Nepal con rispetto e curiosità.

Uno dei più grandi stupa del mondo, Bodnath è un centro vitale per la comunità tibetana in esilio. Circondato da monasteri e negozi d’incenso, il grande stupa è meta di pellegrinaggi e meditazione. Al tramonto, il giro rituale (kora) intorno alla cupola diventa un momento di intensa pace e condivisione.

Traveler look at the mountain range. Travel and active life concept. Adventure and travel in the mountains region.

Bungamati

Bungamati è un piccolo villaggio tradizionale poco distante da Kathmandu, noto per la sua architettura newari e per la statua del dio Rato Machhindranath, una delle più venerate del Paese. Camminare tra le sue piazze in pietra e le case in mattoni rossi è come fare un tuffo nel Nepal rurale autentico.

Antica città regale, Patan (Lalitpur) è famosa per la raffinatezza della sua architettura e per le sue arti tradizionali. La Durbar Square è un capolavoro di palazzi, templi e sculture in legno. Patan è anche un centro culturale attivo, con laboratori di artigiani e botteghe che mantengono vive antiche tecniche artistiche.

Nagarkot è una località collinare a breve distanza da Kathmandu, celebre per le sue viste spettacolari sull’Himalaya, inclusa – nelle giornate limpide – la vetta dell’Everest. Meta ideale per una fuga nella natura, offre trekking leggeri, silenzio e albe mozzafiato sopra un mare di nuvole.

Situato su una collina vicino a Bhaktapur, il tempio di Changunarayan è considerato il più antico del Nepal ancora in uso. Dedicato a Vishnu, vanta sculture e iscrizioni che testimoniano secoli di storia religiosa. Il sito, Patrimonio UNESCO, offre anche una bella vista sulla valle sottostante.

Colorful small boats in the pier of Fewa lake in Pokhara, Nepal

Bhaktapur

Bhaktapur è una delle tre città storiche della valle, famosa per la sua Durbar Square, i suoi templi medievali e la sua atmosfera tranquilla. È una perla ben conservata dell’architettura newari, con artigiani al lavoro, strade lastricate e festival tradizionali. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.

Il Parco Nazionale di Chitwan è il più famoso del Nepal per i safari nella giungla. Qui si possono avvistare rinoceronti, coccodrilli, cervi, elefanti e, con un po’ di fortuna, la tigre del Bengala. Si esplora a piedi, in jeep o in canoa, vivendo un Nepal diverso: quello subtropicale, selvaggio e vibrante.

Pokhara è la capitale naturale del turismo in Nepal. Adagiata sulle rive del lago Phewa e ai piedi dell’Annapurna, è il punto di partenza per numerosi trekking e un rifugio di relax. Tra cascate, grotte, templi e panorami mozzafiato, Pokhara unisce avventura, meditazione e bellezza paesaggistica.

Situato sopra Pokhara, Sarangkot è celebre per i suoi panorami all’alba: le vette dell’Annapurna, del Dhaulagiri e del Machapuchare si tingono di oro e rosa mentre il sole sorge. È anche un luogo perfetto per parapendio, trekking e fotografia. Un punto panoramico indimenticabile, tra cielo e Himalaya.

Two nepalese men riding on the elephant toward the stable, Nepal.

COSA VEDERE IN BHUTAN

 

Prayer flags, Paro Valley, Bhutan

Thimphu

Thimphu, capitale del Bhutan, è una città sorprendente dove la tradizione convive armoniosamente con la modernità. Pur essendo il centro amministrativo e culturale del Paese, conserva un’atmosfera rilassata e profondamente spirituale. Qui non esistono semafori, ma si trovano templi antichi, mercati vivaci e istituzioni culturali come la Biblioteca Nazionale e il Museo del Folklore. Da non perdere il Memorial Chorten, il gigantesco Buddha Dordenma che domina la valle, e una passeggiata tra botteghe artigiane, caffè e mercati locali. Thimphu è il punto di partenza ideale per immergersi nell’essenza del Bhutan.  

La valle di Gangtey, conosciuta anche come Phobjikha, è una delle aree più belle e incontaminate del Bhutan. Circondata da foreste di pini e colline dolci, ospita il maestoso monastero di Gangtey, importante centro della scuola Nyingmapa del buddismo tibetano. Ogni inverno, la valle accoglie le rare gru dal collo nero, sacre per i bhutanesi, che migrano qui dal Tibet: un evento di grande valore spirituale e naturalistico. Gangtey è il luogo perfetto per escursioni a piedi tra villaggi tradizionali, silenzi profondi e paesaggi poetici, offrendo una pausa contemplativa in pieno stile bhutanese.

Antica capitale del Bhutan, Punakha è una delle località più affascinanti del regno. Sorgendo alla confluenza di due fiumi, è famosa per il Punakha Dzong, considerato il più bello del Paese: una fortezza-monastero spettacolare, simbolo dell’unità tra il potere religioso e quello civile. La zona gode di un clima mite e di fertili campagne, perfette per rilassanti passeggiate tra risaie, templi e ponti sospesi. La visita al tempio della fertilità (Chimi Lhakhang) aggiunge una nota curiosa e spirituale a un soggiorno già ricco di emozioni. Punakha è un’icona del Bhutan tradizionale e spirituale.

The sunrise through fog at the Dochula Pass Tibetan Buddhist Stupas Chorten in the Himalayas of Bhutan

Il distretto di Bumthang

Il distretto di Bumthang, nel cuore del Paese, è considerato la culla della spiritualità bhutanese. Composto da quattro valli principali (Chokhor, Tang, Ura e Chhume), ospita alcuni dei monasteri e templi più antichi e venerati del Bhutan, come Jambay Lhakhang e Kurjey Lhakhang. Il paesaggio è montano e bucolico, tra pascoli, foreste e villaggi dove la vita scorre come un tempo. Bumthang è anche noto per la sua produzione artigianale e per i festival religiosi (tsechu) che attirano pellegrini da tutto il Paese. È una destinazione profonda, autentica, perfetta per chi cerca un’immersione nel Bhutan più vero.

Paro è una delle valli più belle e significative del Bhutan, sede dell’aeroporto internazionale e spesso primo contatto dei viaggiatori con il regno. È celebre per il monastero Taktshang (il “Nido della Tigre”), arroccato su una parete rocciosa a 3.000 metri: uno dei simboli più iconici del Bhutan. Il centro cittadino è piacevole, con case tradizionali, negozi artigianali e piccoli ristoranti. Da visitare anche il Paro Dzong e il Museo Nazionale.

Posta in posizione strategica tra est e ovest, Trongsa è una cittadina storica e spirituale, dominata dal maestoso Trongsa Dzong: il più grande del Bhutan, costruito su un crinale che domina il fiume Mangde. Per secoli ha rappresentato il fulcro politico del regno: ancora oggi, ogni re del Bhutan deve essere investito come Penlop (governatore) di Trongsa prima di salire al trono. La città è anche un ottimo punto di sosta per spezzare lunghi trasferimenti tra le regioni. Atmosfera solenne e panorami spettacolari ne fanno una tappa suggestiva e ricca di significato storico.

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Tang Valley

Situata nel distretto di Bumthang, la Tang Valley è una delle più remote e autentiche del Bhutan. Meno turistica rispetto ad altre valli, regala un’immersione nella vita rurale bhutanese, tra campi coltivati, fattorie tradizionali e monaci che percorrono sentieri secolari. Qui si trovano il Tang Rimochen Lhakhang, legato al mito del Guru Rinpoche, e l’Ogyen Choling Heritage Museum, che racconta la storia aristocratica e spirituale della regione. Ideale per escursioni tranquille e soggiorni in guesthouse familiari, Tang offre un volto intimo e profondo del Bhutan.

Mongar è una delle principali porte d’accesso al Bhutan orientale, affacciata su paesaggi collinari e foreste subtropicali. Meno toccata dal turismo di massa, questa regione offre un Bhutan più autentico e selvaggio. Il Mongar Dzong, pur essendo moderno rispetto ad altri, mantiene l’architettura tradizionale e domina la città. Mongar è anche un punto di passaggio importante verso Trashigang o Lhuentse, con villaggi remoti e una vivace cultura artigianale.

Situata nell’estremo est del Bhutan, Trashigang è uno dei distretti più estesi e affascinanti. È un importante centro culturale e commerciale per le comunità dell’est, con una forte identità locale. Il Trashigang Dzong, affacciato su un’alta scogliera, è uno dei più scenografici del regno. Nelle sue valli si trovano villaggi semi-isolati, comunità etniche come gli Sharchop, e antichi templi immersi nella natura. Trashigang è anche punto di accesso per esplorare zone remote come Merak e Sakteng, dove vivono popolazioni semi-nomadi.

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA

STORIA

Historic buildings of Durbar Square in the city of Kathmandu in Nepal. (Before the 2015 earthquake)

Il Nepal è una terra dalla storia antichissima, sacra all’induismo e al buddismo: a Lumbini nacque Siddharta Gautama, il Buddha storico, nel VI secolo a.C. Per secoli fu diviso in piccoli regni, fino a quando il re Prithvi Narayan Shah unificò il paese nel 1768 fondando il Regno del Nepal. Mai colonizzato formalmente, mantenne una certa autonomia anche durante il periodo coloniale britannico in India. Dopo un lungo periodo di monarchia assoluta e isolamento, il Nepal si aprì lentamente alle influenze esterne nel XX secolo. Nel 1996 scoppiò una guerra civile tra le forze monarchiche e i maoisti, che terminò nel 2006 con un accordo di pace. Nel 2008 il paese abolì la monarchia e divenne una repubblica federale democratica. Oggi, il Nepal è celebre per le sue montagne (incluso l’Everest), i suoi templi medievali, i parchi naturali e una cultura spirituale profondamente radicata nelle pratiche induiste e buddiste.

Il Bhutan è rimasto isolato dal mondo esterno per gran parte della sua storia, mantenendo una forte identità culturale e religiosa. Fu unificato nel XVII secolo dal monaco tibetano Shabdrung Ngawang Namgyal, che istituì un sistema teocratico basato sul Buddhismo Vajrayana. Per secoli il paese fu governato da lama e leader locali, finché nel 1907 venne istituita la monarchia ereditaria con la dinastia Wangchuck. Mai colonizzato, il Bhutan mantenne una politica di neutralità, evitando interferenze straniere. Solo negli anni ’60 iniziò una graduale apertura: vennero costruite strade, scuole e infrastrutture, ma senza rinunciare ai valori spirituali. Dal 2008 è una monarchia costituzionale con elezioni democratiche. Il Bhutan ha scelto un modello di sviluppo unico, basato sulla “Felicità Interna Lorda” e sulla tutela dell’ambiente e delle tradizioni. Rimane uno dei paesi più misteriosi e autentici del mondo, sospeso tra spiritualità e modernità controllata.

GASTRONOMIA

GASTRONOMIA a-group-of-friends-eating-tibetan-food-2024-05-13-05-33-22-utc

La cucina nepalese è semplice, nutriente e profondamente legata alla tradizione contadina. Il piatto base è il dal bhat, riso con zuppa di lenticchie accompagnato da verdure, curry e chutney. La carne (pollo, montone o bufalo) è usata con moderazione, più nelle feste o nei piatti etnici Newar. Diffusissimi sono i momo, ravioli ripieni cotti al vapore o fritti, spesso accompagnati da salse piccanti. Le spezie (curcuma, cumino, coriandolo) danno aroma ai piatti senza renderli eccessivamente piccanti. Nelle regioni himalayane si usano burro di yak, cereali rustici e tè salato. La cucina nepalese varia molto da zona a zona, ma conserva ovunque un profondo legame con la terra e la stagionalità.

La cucina bhutanese è tra le più piccanti al mondo e si basa su ingredienti semplici come riso rosso dell’Himalaya, formaggio di yak, verdure e peperoncini. Il piatto nazionale è l’ema datshi, una crema di formaggio con peperoncini verdi o rossi, spesso servita con riso. Altri piatti tipici sono lo shamu datshi (con funghi), lo shakam paa (carne secca con peperoncino) e il phaksha paa (maiale con ravanelli e spezie). Nelle zone alte si usano molto i cereali come orzo e grano saraceno, con cui si preparano zuppe, gnocchi (hoentay) o bevande come il suja (tè al burro di yak). La cucina rispecchia la cultura spirituale del paese, essenziale e radicata nei ritmi della natura.

IL MIO VIAGGIO IN NEPAL E BHUTAN!

COME ENTRARE IN NEPAL

Documentazione di accesso:

Passaporto necessario in corso di validità. Si consiglia di viaggiare con un passaporto che abbia una durata residua di almeno 6 mesi.

Vaccinazioni:

Nessuna vaccinazione obbligatoria. Si consiglia tuttavia la vaccinazione contro la febbre gialla a coloro che intendono visitare la zona delle cascate di “Iguazu”, quando il soggiorno è più lungo di quindici giorni.

Visto:

Non necessario per soggiorni turistici inferiori a tre mesi.

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

COME ENTRARE IN BHUTAN

Documentazione di accesso:

Passaporto necessario in corso di validità. Si consiglia di viaggiare con un passaporto che abbia una durata residua di almeno 6 mesi.

Vaccinazioni:

Nessuna vaccinazione obbligatoria. Si consiglia tuttavia la vaccinazione contro la febbre gialla a coloro che intendono visitare la zona delle cascate di “Iguazu”, quando il soggiorno è più lungo di quindici giorni.

Visto:

Non necessario per soggiorni turistici inferiori a tre mesi.

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