PERCHE’ LA POLONIA?

La Polonia, a dispetto di una storia difficile e travagliata, è un paese meraviglioso ed elegante, tutto da scoprire, ricco di una variegata offerta turistica che va da paesaggi naturalistici creati da splendide montagne soprannominate le “Alpi polacche”, fiumi e laghi, fitte foreste fino all’affaccio sul Mar Baltico, le miniere di sale, il patrimonio culturale si rifà ad antichi castelli, maestosi palazzi e sontuose dimore. Altri due motivi per visitare questo paese è l’economicità che permette un cambio molto favorevole per noi e la sicurezza, si tratta di un paese tanto sicuro da poter noleggiare un’auto per un fly&drive in completa autonomia, soprattutto tra primavera ed estate. La Polonia è un paese da visitare anche per la storia che custodisce, una storia che si vorrebbe dimenticare, ma che il campo di concentramento di Auschwitz urla forte e chiaro, un’esperienza forte, toccante e drammatica, da provare almeno una volta nella vita.

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COSA VEDERE IN POLONIA

VARSAVIA

Iniziamo la visita dalla capitale Varsavia, una città dalla doppia anima, una legata al passato e alla sua memoria, l’altra moderna, risalente al dopoguerra, che si orienta e guarda al futuro. La visita inizia dalla Città Vecchia, Stare Miasto, e dalla splendida Piazza del Mercato, Rynek Starego Miasta, distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, venne ricostruita così minuziosamente da essere inclusa nel Patrimonio UNESCO. Ti meraviglierai davanti le casette colorate, ai bar e ai negozietti di souvenir, ma il bello sarà vedere il simbolo della capitale, la statua della Sirenetta, simile a quella di Copenaghen, considerata la protettrice della capitale. La leggenda narra che la sirenetta viveva nella Vistola, il fiume di Varsavia, e dava fastidio ai pescatori, i quali la catturarono, poi la liberarono e da allora protegge la città. La Città Vecchia ospita il Castello Reale Plac Zamkowy, che unisce la Città Vecchia e la Città Nuova, completamente distrutto durante la guerra, oggi è un museo che conserva opere di Rembrandt e Canaletto. Davanti al Castello troverai la Colonna di Sigismondo, un altro simbolo della capitale. Un must a Varsavia è fare una passeggiata, a piedi o con i mezzi, lungo la Strada Reale, Krakowskie Przedmieście, che collega la Città Vecchia al Castello Reale, una strada di 4 km in cui si susseguono chiese antiche, palazzi, l’Università, la Chiesa della Santa Croce, che custodisce il cuore di Chopin, a cui hanno dedicato un museo. A pochi passi si trova la Basilica Arcicattedrale di San Giovanni Battista, in polacco Bazylika archikatedralna Świętego Jana Chrzciciela, in cui potrai vedere il grande organo, si tratta di una chiesa storica, in stile gotico, per cui i lavori durarono dal XIV al XX secolo.  Da vedere il Belvedere Del Letamaio e il Barbacane, una delle maggiori attrazioni della città vecchia, progettata da Giovanni Battista il Veneziano, è una struttura imponente difensiva semicircolare su tre livelli, che presenta quattro torri semicircolari e un fossato. Sempre nel centro storico potrai ammirare il ghetto ebraico, prima della Seconda Guerra la capitale ospitava la seconda comunità più grande del mondo, subito dopo quella di New York, oggi rimane ben poco da vedere oltre i palazzi in rovina, tuttavia è ancora visibile parte del muro originale del ghetto, potrai passeggiare sulla Via della Memoria, che custodisce il Monumento agli eroi del Ghetto. Il più grande palazzo della capitale è il Palazzo Radziwill, la sede ufficiale del presidente polacco e sede istituzionale, potrai scattare una foto ricordo del luogo in cui il giovane Chopin si esibì per la prima volta a soli 8 anni. Gli amanti di storia potranno trascorrere del tempo presso il POLIN, il Museo della storia degli ebrei polacchi, di cui ne custodisce un millennio di storia, dal Medioevo fino ad oggi. Attraversa il fiume per esplorare uno dei quartieri più caratteristici della città, il quartiere Praga che non ha nulla a che vedere con la capitale ceca, considerando che il termine deriva dal polacco “prażyć”, che significa bruciare o arrostire, il motivo di questo nome è dovuto al fatto che per la sua costruzione venne bruciata una foresta intera. Da quartiere sconsigliato, oggi è diventato quello più artistico e alla moda, caratterizzato dalla movida notturna, si tratta di un’area riqualificata, tanto che Roman Polanski lo scelse come location per il celeberrimo film “Il pianista”.

The Royal Castle square in Warsaw city at sunset, Poland.
Warsaw. Image of Warsaw, Poland during twilight blue hour.
Old City Hall in Wroclaw, Poland in a summer day
A cityscape cathedral, river Odra. Wroclaw, Poland, at dusk. Panorama.

WROCLAW

A sud della capitale, ci dirigiamo verso Breslavia, meglio conosciuta come Wrocław, una delle città più antiche e caratteristiche del paese, la più grande città della Polonia occidentale e capitale della Bassa Slesia, che ti regalerà ricordi unici e romantici, soprattutto la sera quando la città viene illuminata da 103 lampade a gas. Disposta su 12 isole collegate da oltre 100 ponti, ti incanterà per la sua atmosfera pittoresca, le bellezze architettoniche e la variegata offerta culturale. La caratteristica principale si intuisce anche nel suo soprannome, detta la “Città degli gnomi”, statue che troverai in ogni angolo della città, ognuno diverso tra loro, sia per aspetto che per materiale, come vuole la tradizione popolare nordica. L’idea arrivò negli anni ’80 come forma di protesta pacifica contro il potere comunista, oggi si contano almeno 400 gnomi e la città cavalca l’onda sfruttando operazioni di marketing. Tuttavia, la maggior attrazione della città è il dipinto de “il Panorama della Battaglia di Raclawice” che presenta misure incredibili: 15 m d’altezza per 120 m di lunghezza. Si tratta di un diorama che rappresenta la battaglia del 1794 tra l’esercito polacco e quello dell’impero russo nel villaggio di Racławice, il dipinto è conservato in una stanza appositamente dedicatagli in una struttura a pianta circolare, che grazie a giochi di luce, gioca con la prospettiva, dando l’impressione di essere dentro al quadro stesso. Anche qui, la piazza principale è la Piazza del Mercato, Rynek, il punto migliore per iniziare la visita della città, che ospita una serie di bei palazzi e il Municipio, Wrocławski Ratusz, uno dei migliori esempi dell’arte gotica europea. Questa struttura cambiò destinazione d’uso nel corso del tempo: da mercato coperto, divenne una cantina, poi sede del Consiglio, verso il XVI secolo, periodo florido per la città, venne aggiunta la facciata e la torre, mentre oggi ospita il Museo Civico di Arte Borghese di Breslavia. L’Isola della Cattedrale, Ostrów Tumski, affacciata sul fiume Oder, rappresenta il più pittoresco ed antico quartiere della città, che ospita la Cattedrale di Breslavia, dagli altissimi campanili in mattoni rossi, uno dei più belli edifici gotici del paese. La Sala del Centenario, Patrimonio UNESCO, è considerato uno dei più bei modelli di architettura europea del ‘900, al cui interno potrai ammirare l’enorme cupola di 65 m di diametro e un organo che include oltre 16mila canne. Da vedere anche il Palazzo Reale, il Museo Storico e la Fontana Multimediale. A est di Wroclaw si trova il famoso Santuario di Czestochowa, uno dei più importanti centri di culto cattolico polacco, nonché uno dei più noti santuari mariani europei. Si trova alle pendici del monte Jasna Góra, il Santuario della Madonna Nera, che custodisce l’icona della Madonna Nera col bambino, è conosciuto a livello internazionale, attirando almeno 5 milioni di turisti all’anno, per capire l’entità del fenomeno basti pensare che numeri maggiori si registrano solo a Lourdes e a Fatima. Esternamente il santuario si presenta come una costruzione in stile gotico, mentre all’interno viene utilizzato lo stile barocco. Il pellegrinaggio totale prevede 600 km, possibili da percorrere in 20 giorni, di cui esistono 50 possibili percorsi.

CRACOVIA

. A sud del Santuario, si trova Cracovia, una delle città più sorprendenti del paese, non solo per le bellezze architettoniche che conserva, dallo stile gotico, al rinascimentale e barocco, ma anche per la storia che racchiude, essendo stata la prima capitale polacca, infatti rappresenta il fulcro della sua cultura. Un altro motivo per cui è una città molto frequentata è per rappresentare un rinomato polo universitario, secondo per prestigio solo all’università di Praga. La città attira due milioni di persone ogni anno anche per la vicinanza alla Miniera di Sale di Wieliczka, il core business della città, e il campo di concentramento di Auschwitz. La visita della città inizia dalla sua enorme piazza centrale Rynek Główny nel cuore della Città Vecchia, che racchiude molte delle principali attrazioni turistiche, tuttavia la sua importanza si deve anche alle sue grandiose dimensioni, si tratta della piazza più grande del paese e contestualmente di quella medievale più estesa d’Europa, circa 40.000 m², in cui divertirsi nella movida serale polacca tra i tantissimi bar e ristoranti all’aperto. In questo magnifico piazzale potrai visitare la Basilica di Santa Maria ed il Mercato dei Tessuti, sede della galleria di pittura polacca, che ospita la caffetteria Naworolsky, la più importante di tutta Cracovia per aver ospitato personaggi del passato, come Vladimir Lenin. Da vedere, sempre nella stessa piazza, la Basilica di Santa Maria Kościol Mariacki, risalente al ‘200, è un mix di stili dal romanico, al gotico fino al barocco; al suo interno ammirerai l’altare gotico, un polittico di 13 m risalente al XV, all’esterno sarai colpito dalla diversa altezza delle torri, la più alta fungeva da allarme in caso di incendi o invasioni. Esiste una leggenda in merito, la leggenda dell’Hejnał Mariacki, la chiamata a raccolta del custode, che fu fatale all’invasione dei tartari, i quali lo colpirono con una lancia a metà dell’esecuzione del pezzo di tromba che stava facendo per avvisare la popolazione del pericolo, in memoria di ciò tutti i giorni, dalle 12 alle 19, un trombettista intona l’Hejnał interrompendosi a metà l’esecuzione a memoria di ciò. Per avere una panoramica della città puoi salire in cima alla Torre del Municipio Wieża Ratuszowa, alta 70 m. Seconda tappa dopo la Città Vecchia, è il colle del Wavel, il fulcro politico e culturale della Polonia nel XVI secolo, una collina a 200 m s.l.m. che ospita il Castello di Wawel e la Cattedrale del Wawel. Stracolmo di storia è il quartiere ebraico Kazimierz, l’antico fulcro della comunità ebraica della città, oggi sede di diverse comunità artistiche. Kazimierz è diviso in due zone, una cristiana ed una ebraica, quest’ultima coincide con il ghetto di Podgorze, qui potrai fare un tour della città per riscoprire la storia della Fabbrica di Schindler, a cui Steven Spielberg si ispirò per il film Schindler’s List. In zona si trova la Sinagoga Remuh, intitolato a Iserles Remuh, rabbino della comunità ebraica di Cracovia adorato dagli ebrei ortodossi di tutto il mondo. A poco più di 10 km da Cracovia, potrai visitare la miniera di sale di Wieliczka, un must in città. Utilizzata da 750 anni, ha rappresentato da sempre la ricchezza delle famiglie di commercianti e nobili. La visita è un’esperienza unica: le 3000 grotte si sviluppano su 300 km di lunghezza e fino a 327 m di profondità su nove livelli, per un totale complessivo di 7,5 milioni di m³. In questo particolare Patrimonio UNESCO potrai visitare chiese e cappelle, in particolare quella dedicata a Cunegonda, Santa Kinga, dove ti renderai conto che anche gli arrendi sono realizzati con il sale. Nel Museo delle Saline Cracoviane puoi continuare la visita che mostra i macchinari e gli utensili utilizzati nella miniera.

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Krakow - Wawel castle at day

KUDA IL VALORE DELL’ESPERIENZA

STORIA

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Il paese fu abitato già dal VIII secolo d.C. da alcune tribù, tra le quali quella dei Polani che diedero il nome alla nazione. Durante il IX secolo il paese fu cristianizzato, come la maggior parte dell’est Europa, da questo momento in poi la Polonia si concretizza come potenza regionale, nonostante le divisioni interne. Il periodo di splendore arriva grazie alla dinastia dei Jagelloni tra il XIV e il XVI secolo, i quali nel 1569 strinsero l’Unione di Lublino con la Lituania, tramite cui vennero uniti il Regno di Polonia e il Granducato di Lituania sotto il nome di Confederazione polacco-lituana, che durò per due secoli. Contrariamente, il XVII secolo è caratterizzato da una serie di guerre tra Polonia, Prussia, Russia, Turchia e Svezia, a ciò si aggiunge l’indebolimento del potere centrale che portò alla sottomissione alla Russia. Vale la pena ricordare che l’Illuminismo polacco portò alla proclamazione della prima costituzione in Europa il 3 maggio 1791 e la seconda al mondo, dopo quella americana, evento festeggiato ancora oggi. Le riforme apportate portarono a molteplici spartizioni della Polonia fra i tre imperi d’Austria, Russia e Prussia, fino a che nel 1795 non fu più visibile sulle carte geografiche, rimase sottomessa fino al 1918, anno della propria indipendenza.

GASTRONOMIA

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La cucina polacca si differenzia dalla cucina dell’est Europa, grazie alle influenze ereditate dalle varie etnie che vissero in questi luoghi, si notano sapori ebraici, ucraini, russi, tedeschi, cechi, austriaci e anche italiani. Vengono enfatizzati i prodotti tipici regionali e, nonostante alcune ricette siano condivise nella Mitteleuropa, qui il sapore ha un gusto più autentico, raffinato e ricercato. Il piatto più conosciuto sono i pierogi, dei ravioli a forma di mezzaluna riempiti con carne, formaggio o funghi, sono cotti al vapore o in padella, spesso accompagnati da pancetta e cipolla, burro o panna acida. Esiste anche la versione dolce, farciti con frutta e zucchero, sempre serviti con burro fuso. Come antipasto, ma anche snack, la zapiekanka è perfetta e la troverai in ogni bancarella street food, si tratta di una specie di bruschetta fatta con la baguette condita con formaggio, pomodoro, funghi trifolati, che poi viene riscaldata, una delizia. Le zuppe, si sa, sono un must nella cucina mitteleuropea, quella immancabile è lo zurek, fatta di farina di segale fermentata, legumi, patate, uova sode, funghi, cipolle, pancetta e salsiccia. Esistono anche le versioni estive delle zuppe, come lo chlodnik dal colore rosa inconfondibile: è una zuppa fredda a base di barbabietole, cui vengono aggiunti a ravanelli, cetrioli, yogurt e uova sode. Il rosso è un colore frequente sulle tavole polacche e potrai gustarlo anche nel barszcz, un brodo a base di barbabietole rosse servito gnocchi o tortellini, che spesso viene usata anche come bevanda calda. Per secondo non può mancare il bigos, uno stufato di carne, crauti, cavoli e spezie, cui spesso si aggiungono anche prugne secche, è una sorta di spezzatino molto calorico, adatto alla stagione invernale. Si può optare per la kielbasa, consumatissima in Polonia, una salsiccia insaccata, che può essere sia affumicata che fresca, a base di qualsivoglia carne, dato che ogni regione del paese produce la sua kielbasa tipica. Divertente il contrasto tra l’impronunciabile nome delle placki ziemniaczane e la semplicità del piatto: si tratta di frittelle di patate, condite con cipolla, farina, erba cipollina e uova, ridotto a forma di pancake, poi fritto e servito con varie salse. Per digerire si consiglia la mizeria, un’insalata fresca ma saporita, la più popolare del paese, derivata dalla cucina povera che regala un sapore unico, si prepara con cetrioli, cipolla, panna acida, sale e pepe e limone, di cui chiaramente esistono diverse varianti. Tra i dolci troverai il conosciutissimo paczki, vale a dire la versione polacca dei krapfen e la sernik, una cheesecake, a base di biscotti, ricotta dolce e gelatina, può essere sia cotta al forno che meno e rappresenta uno dei dolci più popolari della Polonia. A fine pasto un digestivo è dovuto e non è solo la vodka, comunque consumatissima, spesso a casa si consuma del tè o infusi di frutta, ogni famiglia ha la sua ricetta personale per il kompot, una bevanda a base di frutta bollita, è una specie di punch analcolico, cui spesso si aggiungono mirtilli, prugne o spezie. L’alter ego del kompot è la nalewka, un estratto alcolico (contiene almeno il 40%) a base di frutta, fiori, radici o erbe che rappresenta un drink non proprio leggero, tuttavia da provare.

TRADIZIONI

KRAKOW, POLAND - MAY 3, 2015: Polish folk collective on Main square during annual Polish national and public holiday the Constitution Day - May 3, 1791 was adopted first Constitution of modern Europe.

La Polonia, terre di miti e leggende, è molto legata alla sua tradizione, sia essa religiosa che laica. Il 21 marzo in Polonia, come in molte altre nazioni dell’est, si festeggia la festa della primavera tramite la realizzazione di una bambola di paglia chiamata “Marzanna”, una figura slava in paglia con abiti colorati, che rappresenta l’inverno e, più anticamente, la malattia o la morte. L’usanza paleocristiana vuole che si porti la Marzanna in processione per il paese per poi bruciarla al rogo e buttarla nel fiume, in modo da porre fine simbolicamente all’inverno. Zakopane è una zona molto folkloristica della Polonia, in cui si parla il dialetto e si usano costumi tradizionali, perciò non è un caso se a settembre ospita il famoso Festival Internazionale del Folklore delle Terre di Montagna, che attira ogni anno molti visitatori. Per i polacchi rappresenta uno tra i maggiori eventi folcloristici a livello europeo, tanto importante poiché unisce i popoli proprio grazie alla loro diversità e ospita gruppi musicali da ogni parte del mondo. Si partecipa per vincere la “Ciupaga d’oro”, il bastone da montanaro, in base a autenticità, artisticità e stile. Una festività molto popolare in Polonia è l’Andrzejki, la festa di Sant’Andrea, che cade nella notte tra il 29 – 30 novembre, deriva dalla tradizione pagana per cui si credeva che questa notte fosse magica e grazie ad alcuni riti divinatori, come per esempio la lettura della cera, era possibile conoscere il nome del futuro partner. La lettura era rivolta sia a donne che a uomini, ma come testimoniano alcuni proverbi, erano sicuramente le prime le maggiori interessate alla divinazione.

IL MIO VIAGGIO IN POLONIA!

COME ENTRARE IN POLONIA

Documentazione di accesso:

E’ necessario viaggiare con un passaporto o una carta d’identità valida per l’espatrio, in entrambi i casi in corso di validità. Qualora in possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio rinnovata, si consiglia di approfondire sul sito di viaggiaresicuri.it nella sezione Documenti di viaggio– documenti per viaggi all’estero. Se si desidera soggiornare in Polonia per più di 90 giorni è necessario registrare il soggiorno presso l’Ufficio del Voivoda (Ufficio di Prefettura della Polonia su struttura regionale), verificando che i documenti (passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio) siano validi per l’intero periodo del soggiorno.
Con l’entrata del Paese nell’area Schengen sono stati eliminati i controlli alle frontiere terrestri, marittime e aeroportuali con i Paesi UE.

Vaccinazioni:

Nessuna.

Visto:

Il visto d’ingresso non è necessario.

Per ulteriori informazioni, sempre aggiornate, clicca sul sito di viaggiaresicuri.it oppure su salute.gov.it

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